Musica

“Interno 29” è l’esordio discografico de LefrasiincompiutediElena

Pubblicato

4 anni fa

25 Gennaio 2021

"Interno 29" è l'esordio discografico de LefrasiincompiutediElena

INTERNO 29 | LA RECENSIONE

Del fatto di non saper più distinguere il nome della band/artista dal titolo dell’album ormai ce ne siamo fatti tutti, o quasi, una ragione, e neanche LefrasiincompiutediElena, con l’esordio discografico fuori a marzo per Romolo Dischi/Pirames International “Interno 29”, ha saputo resistere alla fascinosa tentazione.

“LefrasiincompiutediElena è un progetto musicale nato per terminare quello che Elena non ha più raccontato a nessuno”, si legge nell’intrigante descrizione del progetto sull’omonima pagina facebook dietro la quale si cela il musicista pugliese e romano d’adozione RafQu, e di sicuro di orchestrata inconcludenza è permeato questo lavoro di dieci tracce in italiano che, di certo, non è portatore sano di novità o linguaggi particolarmente sui generis, ma che comunque si lascia ascoltare con trasporto e curiosità.

Fuori con i singoli “Fiori e camomilla”, “Libia”, “Citofono Lavagna, Interno 29”, “Questo nostro ematoma”, “Lenzuola”, “Ciglia” e “Incenso”, “Interno 29” è una raccolta poetica – d’altronde, l’album chiude proprio un cerchio disegnato inizialmente da un libro di poesie – ed anche ben scritta di dieci piccoli racconti suburbani romantici ed ammalianti, quasi un romanzo di formazione che però è anche un compendio di giovinezza, maturazione, sbagli e ricognizioni di un artista che ha sicuramente qualcosa da dire, e lo scrive e lo canta anche bene, ma che probabilmente subisce in maniera a tratti troppo preponderante il fascino del nuovo cantautorato indie pop degli anni zero, fatto di frasi sghembe e piatte, nel cui mare magnum LefrasiincompiutediElena a volte fatica a nuotare.

Le basi per un innalzamento del livello di profondità di scrittura ci sono tutte, sia chiaro, manca solo il perseguimento di un’ispirazione più coraggiosa nella quale perseverare, osare, inventare e, perché no, anche sbagliare. Ma a modo proprio.