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“Finché ti va” è l’ultimo, bellissimo singolo dei Tiromancino

Pubblicato

4 anni fa

7 Ottobre 2020

“Finché ti va” è l’ultimo, bellissimo singolo dei Tiromancino. La recensione

Presenti da oltre trent’anni sulla scena musicale italiana con le loro sonorità calde, eleganti e sofisticate, riconoscibilissime e che hanno come tratto distintivo il fatto di aver fatto da sempre parte di un pop orecchiabile e popolare che non per questo ha rinunciato all’unicità, all’originalità compositiva testuale e sonora, i Tiromancino rimangono saldi sulla cresta dell’onda musicale anche col loro ultimo singolo dal titolo “Finché ti va”, prodotto e arrangiato dal frontman Federico Zampaglione con la collaborazione di Jason Rooney.

“Non è facile per me parlare di questa canzone, perché ha una natura così intima e romantica che tende ad entrarmi sottopelle e a parole non riesco a descriverla bene. Va ascoltata, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare”, ha dichiarato Zampaglione a proposito del brano, che fin dai primi accenni del piano iniziale si presenta come una ballata intensa ma non pretenziosa, scevra di sovrastrutture ed orpelli in perfetto stile Tiromancino, da tre decadi fedeli ad una continua disamina sonora sperimentale e ricercata che non perde mai d’identità.

Uno slancio a ricominciare e a non sprecare i giorni della vita terrena, nella consapevolezza che, per scomodare Leopardi, “piacer figlio d’affanno”, e che quindi anche l’affanno può essere un trampolino prolifico per cancellare una pagina di vita e riscriverne un’altra, non dimentica di ciò che ancora si intravede fra le righe bianco sporche.

Il brano, fuori per Virgin/Universal, che anticipa il nuovo album della band capitolina previsto per l’inizio del 2021, dodicesimo lavoro in studio, è corredato di un suggestivo videoclip diretto da Antonio Usbergo e Niccolò Celaia, in arte Younuts!, con protagonisti la ballerina Vanessa Guidolin e l’attore Giacomo Ferrara (il celebre Spadino di “Suburra”): nel bel mezzo di una terapia di gruppo i due giovani si immergono in una danza liberatoria e catartica, quasi una metafora, meravigliosa, dei tempi surreali odierni, quantomai attuale.