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Emanuele Aloia, L’Urlo di Munch: quando il medium supera il messaggio

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Musica per il lip-sync quella di Emanuele Aloia, confezionata per essere interpretata dagli altri più che dall’artista stesso; è la generazione Z bellezza (ma noi non eravamo meglio).

L’URLO DI MUNCH | LA RECENSIONE

TikTok è ormai diventato uno dei boost musicali più importanti del momento. C’è chi l’ha capito in ritardo e chi, con grande capacità di prospettiva, ha intuito la potenza della piattaforma (al principio amatissima dai giovanissimi e adesso popolata da una quantità ingente di boomer) prima del tempo. Tra questi è impossibile non fare riferimento a Emanuele Aloia, esploso proprio grazie al social made in china con “Girasoli” (certificato disco d’oro), poi con “Il Bacio di Klimt” (doppio platino) e, successivamente, con “L‘urlo di Munch“, pubblicato lo scorso 15 gennaio e inserito come i pezzi precedenti in “Sindrome di Stendhal“, il primo disco rilasciato il 15 aprile 2021 per Epic Records.

Un brano che si aggancia al concept che ha reso celebre il cantante torinese, quello legato, come si evince dal titolo, alle Opere d’Arte. In questo passaggio a venire affrontato e citato è, appunto, Il famoso “Urlo” di Edvard Munch, espediente per raccontare delle tante, effettivamente troppe, difficoltà emotive che stanno attraversando gli adolescenti in questi tempi, stranissimi e drammatici.

Difficile esprimere un’opinione senza sboomerare, senza cadere negli odiosi discorsi retorici da vecchi sui teen idol che fanno impazzire le ragazzine a suon di canzoncine: guardiamo i lati positivi. Il ragazzo, che comunque ha ventuno anni, è un cantautore, dunque ciò che ascoltiamo, nel bene e nel male, è tutta farina del suo sacco, aspetto da non sottovalutare quando si tratta di artisti con un target di ascoltatori molto ristretto come in questo caso. Il linguaggio è semplice, quasi elementare, ma in realtà assolutamente coerente con il pubblico di riferimento.

È infatti musica per il lip-sync, per essere “interpretata”  dagli utenti per video di un minuto più che dall’autore stesso. Il riferimento all’arte, un po’ stucchevole alla lunga, appare un mero mezzo editoriale ben confezionato per poter veicolare anche visivamente il messaggio che si intende inviare. Ma la canzone, a prescindere da tutto, rimane il mezzo per confezionare meglio le creazioni degli ascoltatori attivi. Quando il medium supera il messaggio; è la nuova generazione ma, siamo seri. Noi non eravamo meglio. Anzi, eravamo molto meno fantasiosi.

VOTO: 6/10

AGGETTIVO: ELEMENTARE

ARTISTA: EMANUELE ALOIA

SINGOLO: L’URLO DI MUNCH

ANNO: 2021

ETICHETTA: EPIC RECORDS

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