Recensioni

Non siamo soli. Alex W in territori sicuri

Pubblicato

2 anni fa

21 Maggio 2022

Fabrizio Testa

Amici 21, Alex aprirà i concerti di Ermal Meta. Il cantautore lo aveva proposto su Twitter durante il serale: "Ogni promessa è debito"

L’ultimo inedito di Alex Wise rappresenta a pieno il suo mondo, intimo e apertissimo al pop. Ma c’è un rischio da non sottovalutare.

NON SIAMO SOLI|LA RECENSIONE

Alex W, noto anche come Alex Wise o semplicemente Alex, è stato uno dei grandi protagonisti di Amici 21, cedendo il passo nel circuito canto soltanto a Luigi Strangis, poi vincitore assoluto dell’edizione. Una creatura particolare questo giovane artista, sicuramente in possesso di alcune proposte valide dal target ben preciso. Adesso che tutto è finito possiamo dirlo. “Sogni al cielo“, inedito del nostro, insieme a “Quello che fa male” rappresenta il meglio di quanto prodotto in termini di canzoni nuove da tutto il cast, vincitore compreso.

Al contrario appunto di Luigi Strangis, trionfatore tanto talentuoso quanto grezzo, Alex Wise sembra aver già trovato la sua dimensione, raccolta in un pop intimo, chiaramente al momento a tinte teen, che non si risparmia però in aperture importanti e liberatorie nei refrain; qualcosa di sperimentato, oltre che nella già citata “Sogni al cielo“, anche in “Non siamo soli“, ultimo singolo pubblicato il 16 maggio 2022.

Con l’apporto di Giordana Angi – già A&R Manager della nuova etichetta discografica fondata con Briga che ha accolto sia Alex che Luigi, la 21co – il nostro si muove in territori molto sicuri, seguendo appunto proprio gli stilemi che hanno contribuito al suo successo, giocando con una produzione contrassegnata da un utilizzo minimale della componente elettronica.

La mano di Angi è però “pesante”. La cantautrice infatti, dotata di una buona personalità, lascia la sua impronta ben marchiata in tutta la pagina di musica, un po’ come già fatto in “Tienimi stanotte” di Luigi. Il rischio – per ora è solo un rischio – potrebbe essere quello di appiattire eccessivamente i due membri della scuderia discografica, facendoli flirtare appunto con un tipo di fraseggio ormai identitario di una certa cifra stilistica, sicuramente vicina a quella dei ragazzi, ma che forse non rappresenta al 100% i ragazzi. Per ora va bene così.