Recensioni
Achille Lauro con il singolo “Solo noi” dimostra che dovrebbe cambiare mestiere
SOLO NOI | LA RECENSIONE
Classe 1990, veronese di nascita ma romano praticamente da subito, senza dubbio quello di Achille Lauro è uno dei nomi del panorama discografico italiano di cui si è dibattuto di più negli ultimi sei o sette anni, e a ragione. Nato Lauro De Marinis, dopo un passato da indipendente si fa conoscere dal grande pubblico in occasione della sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo con l’inedito “Rolls Royce”, che segnerebbe, ipse dixit, il passaggio dalla trap al rock. Nella deliziosa cittadina ligure vi si reca pure l’anno dopo, stavolta con l’inedito “Me ne frego”, ma più che del pezzo sembrano tutti interessati agli outfit del neo rocker, e come dissentire: tutti targati Gucci, Lauro si presenta prima in una tutina che lascia poco spazio all’immaginazione e che richiama il San Francesco di Giotto, passando per un omaggio piumato alla marchesa Luisa Casati, per finire poi con uno nientedimeno che alla Regina Elisabetta I d’Inghilterra; in aggiunta, diventa Ziggy Stardust nella sera dei duetti e tra libri, film, contratti milionari e milioni di visualizzazioni, dischi di platino, cinque album in studio, innumerevoli singoli ed altrettante collaborazioni (da Marracash a Gemitaiz, da Rocco Hunt a Clementino, da Sfera Ebbasta a Fred De Palma), Achille Lauro pensa di firmare il manifesto della sua generazione con “Solo noi”, ballad fuori per Warner Music Italy venerdì 12 febbraio 2021.
Tra un testo che poggia malamente le stanche membra su banalità e repetita che di certo non iuvant, Lauro ci canta di giovani persi, senza moralità, senza direzione, senza eredità, alla continua e disperata ricerca di una bussola. Niente di nuovo sotto questo cielo, dunque, non contando il fatto che, ahinoi, è pieno il mondo di giovani “cantanti” da cui fuoriesce questo simil pop-rock dalle doppie abbondanti, dalle vocali trascinate male, dal sound fintamente malinconico. La domanda sorge spontanea: ma per fare il cantante, non bisognava saper cantare? A sentire Achille Lauro, no, e i suoi numeri gli darebbero pure ragione. E allora, spontaneo come una carota selvatica, sorge un altro quesito: prima della forma, non toccherebbe badare ad un minimo di sostanza? È anche ammirevole che questo fascinoso trentenne mostri una padronanza più o meno credibile di un certo immaginario culturale, ed è anche giusto e doveroso che un artista lo sia in toto, a 360 gradi. Ma allora perché ostinarsi a “cantare”? Ai posteri, come sempre, l’ardua sentenza.
VOTO: 4/10
AGGETTIVO: VACUO
SINGOLO: SOLO NOI
ARTISTA: ACHILLE LAURO
ANNO: 2021
ETICHETTA: WARNER MUSIC ITALY
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