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Musica

“L’immagine che ho di me”: Il debutto esplosivo dei selflore

“L’immagine che ho di me” dei selflore è un album che sfida il gelo delle emozioni umane e invita l’ascoltatore a confrontarsi con la propria immagine senza paragoni

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"L'immagine che ho di me": Il debutto esplosivo dei selflore
I selflore (© Ufficio Stampa)

selflore, ecco il primo album “L’immagine che ho di me”

Il panorama musicale si arricchisce di una nuova gemma oggi, 29 settembre 2023, con l’uscita del tanto atteso primo album dei selflore, intitolato “L’immagine che ho di me“. Questo album segna un punto di svolta nella scena musicale, combinando suoni granitici con una ricerca incessante di melodie comunicative.

Il cammino dissestato della ricerca di sé

Le sei tracce che compongono “L’immagine che ho di me” raccontano un viaggio personale dissestato. L’album si propone come una forma di esorcismo per le ansie e le paure che spesso ci attanagliano. In questo percorso, la band invita l’ascoltatore a confrontarsi con la propria immagine senza paragonarla a quella degli altri. Questo è un messaggio potente e attuale, considerando quanto sia diffusa la tendenza a confrontarsi con gli altri nelle società moderne.
Ascolta qui l’abum dei selflore.

La copertina: una baita in legno

L’artwork di “L’immagine che ho di me” gioca un ruolo centrale nell’evocazione del gelo emotivo. Al centro dell’immagine svetta una baita in legno, simbolo di un luogo sicuro in cui rifugiarsi. Ma la chiave sta nel fatto che questa baita non è solitaria; è condivisa con tutte le persone che amiamo. Questa rappresentazione visiva suggerisce che il nostro viaggio personale diventa corale e collettivo quando permettiamo alle relazioni di sciogliere il ghiaccio che spesso mettiamo tra noi e gli altri.

La musica come neve compatta

La ricerca musicale dei selflore può essere paragonata alla compattezza della neve. La band crea un suono solido e possente, simile ai bordoni di distorsione che dinamicamente colpiscono l’ascoltatore. Questi suoni possono essere lenti, ma sono inesorabili nella loro potenza. Nelle sei tracce dell’album, l’imprinting emo punk dei membri della band si mescola a generi diversi, spaziando dall’alternative rock alle distorsioni shoegaze. La voce, sporca ma sempre intellegibile, cerca la sua direzione personale. Il basso aggiunge profondità e coerenza, mentre elementi moderni come beat di batteria elettronica, synth e sample colorano questo unicum sonoro.

Edizioni limitate: vinile e tape

“L’immagine che ho di me” sarà pubblicato in due edizioni limitate per soddisfare i gusti degli appassionati di musica analogica. Il vinile sarà prodotto da Non Ti Seguo Records (IT), Dancing Rabbit Records (DE), Engineer Records (UK) e Fireflies Fall (FR), mentre la versione in tape sarà curata da È un brutto posto dove vivere (IT). Queste edizioni limitate aggiungono un tocco speciale all’album, rendendo l’esperienza di ascolto ancora più unica.

 

Crediti Foto I selflore (© Ufficio Stampa)

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