Musica
Jem Bosatta, il cantastorie folk che fa dell’imperfezione e della maschilità le sue armi di seduzione
Il cantautore italo-inglese Jem Bosatta debutta con “Loss & Love”, un disco nato dall’intimità della pandemia e dalla riflessione sull’universo maschile
Si chiama Jem Bosatta, è un giovane cantautore italo-britannico attivo sulla scena folk e lo scorso marzo ha debuttato sul mercato discografico con il suo primo EP, “Loss & Love”. Un cantastorie la cui dimensione ideale è quella del live, possibilmente intimo e senza amplificazione. È così che esprime al meglio tutta la sua potenza emotiva e la sua forte presenza scenica.
“Loss & Love” è stato registrato in presa diretta, in soli due giorni, proprio proprio per mettere in risalto le sue caratteristiche. Per riprodurre la dimensione live, Jem ha voluto che i musicisti con cui ha collaborato per la realizzazione del disco, quando non impegnati nella registrazione delle proprie parti, si sedessero davanti a lui ad ascoltarlo, insieme a foto di persone care e pupazzi, come fossero un vero e proprio pubblico.
Ascoltando con attenzione, infatti, vengono a galla tante piccole imprecisioni che suonano come scricchiolii, cigolii e sospiri; un escamotage voluto per rendere il tutto ancora più autentico. Il disco è da considerarsi come una medicina per il suo autore: l’intero processo di realizzazione è stato infatti concepito come una vera e propria cura dallo stato di alienazione del cantautore nei confronti della propria musica durante la pandemia di Covid, di cui “Loss & Love” è figlio. Un debutto con cui il giovane cantautore svela la sua capacità di toccare le corde del sentimento e le sue potenzialità sia vocali sia di scrittura, grazie anche al suo background accademico e agli studi in letteratura effettuati presso la prestigiosa Oxford University.
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TRACCIA PER TRACCIA
Questa raccolta di sei brani scarni ed essenziali, tanto semplici quanto incantevoli, esplora l’esperienza personale, ma anche universale, dell’essere uomo; la maschilità, in tutte le sue diverse sfaccettature. “Brother” e “Father” sono state scritte infatti rispettivamente per il fratello, così come per tutte quelle amicizie maschili importanti in cui il silenzio vale più di mille parole, e per il nonno. “Memories”, invece, riporta indietro all’adolescenza, alle prime cotte e infatuazioni che la caratterizzano.
Il primo e l’ultimo brano dell’EP rappresentano in un certo senso le colonne d’Ercole della poetica di “Loss & Love”, caratterizzati entrambe da una produzione multistrato che enfatizza una progressione tra la la disperazione meditativa di “Cases” e la dura ambivalenza di “Killer”: la prima approfondisce il tema della solitudine che si può provare seguendo uno stile di vita un po’ nomade; l’ultima nasce invece dalla lettura di forum di cosiddetti “incel” o “celibi involontari” e blog personali di serial killer misogeni o loro canali video, risalendo così dall’estremismo ai normali atteggiamenti della quotidianità.
Le quattro canzoni centrali, all’opposto, presentano un tocco più delicato, facendo così risaltare ancora di più le doti vocali di Jem e la sua capacità di trovare il giusto equilibrio tra vulnerabilità e carisma.
Chi è Jem Bosatta?
Jem Bosatta ha un’istruzione classica e una naturale predisposizione per la poesia. Nel 2017 ha iniziato a fare sul serio con la musica mentre studiava letteratura all’Università di Oxford. E’ proprio lì che ha iniziato dando vita al progetto avant garde folk-rock Ramzy Licorice. La sua prima opera è stata in francese, “L’horizon”, scritta con il compositore Dan Baboulene per il film “In another life”, una storia d’amore nata durante la crisi siriana di rifugiati ed ha vinto premi ai festival Raindance e British Independent Film Award.
Da cantautore insaziabile e performer quale è, l’anno successivo Jem ha fondato un trio folk, dato via alla piattaforma Vulture Sessions e realizzato due dischi sperimentali, “Scanty Words, Thrifty Man” e “Nearly Live”. Dopo essersi laureato si è trasferito a Berlino e si è subito inserito in una vivace rete di collaborazioni artistiche, come quella con la Dansk Musiker Forbund e quella con il duo folk tradizionale Tante Friedl, con il quale ha creato i singoli “Football in the Field” (7.11.19) e “The Fountain” (12.2.20). Entrambi sono stato prodotti dai Famous Gold Watch Studios di Cameron James Laing e Gidon Carmel di Bunnysuit e Tomas Peralta di Blue Whale Records.
Appena prima dell’inizio della pandemia, Bosatta ha suonato in giro per la Germania e si è esibito in uno show sold out come headliner al Villa Neukölln di Berlino con una speciale formazione a trio e con un coro. Il 2020 lo ha visto prendere parte al Popkurs di Amburgo (SEEED, Peter Fox, Wir sind Helden…) e lanciare un servizio di musica via mail chiamato Song Post, una risposta alla decimazione della cultura musicale non digitale e un nuovo modo di rendere la musica un servizio fisico in una modo economico e sostenibile.
Dal 2019 al 2021 tutti i suoi progetti sono stati portati avanti nelle vesti di Rookling, una figura attraverso la quale Jem esplorava i confini del folk, della poesia e dell’elegia, spingendo il proprio pubblico a superare i propri limiti. Questo personaggio però ha lasciato le scene al festival elettronico Cassiopeia di Darmstadt e ora si esibisce e fa uscire musica con il proprio nome, Jem Bosatta.
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