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“Crepe”, tutte le sfumature della musica di Irama: oltre il tormentone c’è di più

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"Crepe", tutte le sfumature della musica di Irama: oltre il tormentone c'è di più

La sua “Mediterranea” è stata in assoluto fra i tormentoni di questa strana estate italiana del post-Covid. Ma Irama, al secolo Filippo Maria Fanti, carrarese classe 1995, non ci sta ad apparire come “il cantante dei tormentoni” e nel suo nuovo ep dal titolo “Crepe” si mette a nudo e mostra tutte le sfumature della sua musica.

Un disco breve, di sole sette tracce, che contiene la già citata “Mediterranea” e altre canzoni già note come il brano “Arrogante” uscito lo scorso anno. Ma anche materiale nuovo e, soprattutto, sonorità che spaziano da quelle di matrice latino-americana a quelle più intimiste: si veda ad esempio la ballata “Dedicato a te”. Chitarra acustica e voce, senza iperproduzioni e altri orpelli.

Dietro “Crepe”, come lo stesso Irama ha spiegato presentando il proprio lavoro, si nasconde un disegno ben preciso. Ovvero quello di dimostrare che sotto al cantante capace di dominare le classifiche dei tormentoni estivi esiste un artista con tante sfumature, capace di assorbire i tanti imput arrivati dagli ascolti musicali e fonderli in qualcosa di proprio. Da qui anche la scelta di un disco di breve durata e con poche canzoni.

Figlia di un modo di fruire la musica sempre più improntata verso la quantità (spesso senza qualità), mentre Irama predica un ritorno ai vecchi tempi: «In un mondo di streaming e di inquinamento acustico, mi piace che ci sia attenzione alle canzoni. Un disco va ascoltato dall’inizio alla fine. Io sono cresciuto ascoltando i dischi come si faceva una volta: i cd e i vinili del nonno. I ragazzi non lo fanno più. Capisco però anche che le situazioni cambino e non voglio obbligare nessuno. Ma nemmeno voglio rinunciare alla qualità», ha detto di recente il cantante in un’intervista concessa a La Repubblica.

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Crediti foto: LaPresse