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Carmine Tundo: da La Municipàl a Diego Rivera. Esce l’album “Gran Riserva” – GUIDA ALL’ASCOLTO

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Appuntate questo nome: “Gran Riserva”. Si tratta del primo disco di Diego Rivera, il nuovo progetto artistico del cantautore salentino Carmine Tundo. Altro non è che l’evoluzione del suo popolare progetto La Municipàl: l’intimismo pop-rock che lo ha sempre contraddistinto si contamina di world music e cantautorato vintage.

Uscito venerdì 18 dicembre, è stato anticipato prima dal singolo “Santa Maria al Bagno” e poi da “Malvasia nera”. L’affascinante percorso sonoro di Diego Rivera così culmina nella pubblicazione dell’opera prima “Gran Riserva”: una raccolta di storie che si sussegue come in un film, dove brani dal sapore latino e dalla fattura della scuola classica cantautoriale italiana si alternano a intermezzi strumentali che richiamano paesaggi e terre lontane.

Carmine Tundo è un artista poliedrico sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Lo dimostra da alcuni anni con la band La Municipàl, che in tre dischi è arrivata a essere considerata attualmente una delle migliori realtà del panorama musicale italiano, alla quale nel tempo ha affiancato altri progetti.

Una creatività incessante quella del cantautore pugliese, che, nel solo 2020, lo vede impegnato in molteplici produzioni: prima fra tutte il progetto discografico “Per resistere alle mode”, il nuovo viaggio artistico de La Municipàl, coprodotto da luovo e Artist First, caratterizzato dalla pubblicazione di cinque doppi singoli in vinile 45 giri a tiratura limitata, al quale ha aggiunto ora la nuova avventura solista Diego Rivera.

LEGGI LA RECENSIONEDiego Rivera, “Santa Maria al bagno” è l’altro volto de La Municipàl

GRAN RISERVA – IL DISCO

“Gran Riserva” è un ponte tra il Salento, dove sono ambientate la maggior parte delle storie narrate, e il Sudamerica e alcune vecchie pellicole cinematografiche western, dove cori e reverberi fanno da tappeto alla chitarra classica e alle percussioni, protagoniste in tutto l’album.

Alcuni brani nascono prima come poesie (“Calendule”, “Sarà come morir”) poi musicate per esperimento. Queste poesie faranno parte, in futuro, di una raccolta. È un album da gustare con lentezza, magari davanti a un rosso scuro, nella penombra di una stanza illuminata da una candela e dalla punta di un sigaro ritrovato in un vecchio cassetto.

 

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DIEGO RIVERA – IL PROGETTO E IL ROMANZO

Diego Rivera è un progetto che nasce dall’intuizione di legare un cantautorato ispirato alle radici della propria terra a dei suoni mediterranei con influenze del Sudamerica.

Ogni canzone racconta uno spaccato del Salento e della Puglia, raccontando in una vena romantica e ironica una terra bellissima che spesso porta con sé anche enormi contrasti e contraddizioni.

Ogni brano è una piccola cartolina proveniente dal passato, profuma di piccoli borghi e di scogliere, di un entroterra selvaggio e di un mare cristallino. Storie d’amore e di passione che si susseguono in un vortice di emozioni legate da un sound classico che attinge alla musica latina, al tango e alla musica popolare pugliese.

Diego Rivera è anche il nome del personaggio di un romanzo che Carmine Tundo sta scrivendo e che vedrà la luce a compimento della trilogia degli album di questo progetto.

TRACKLIST | GRAN RISERVA

01 Nadir

02 Nei peggiori bar della provincia

03 Chiaro di luna

04 Malvasia nera

05 Santa Maria al bagno

06 Maracuja

07 Il negozio di scarpe

08 Calendule

09 A dismisura

10 Aspettando Hydra

11 Sarà come morir

CREDITI | GRAN RISERVA

 Scritto, prodotto e registrato da Carmine Tundo presso Discographia Clandestina – Sirgole (LE)

Batteria e percussioni: Alberto Manco

Chitarre: Roberto Mangialardo

Basso, tastiere e voce: Carmine Tundo

Cori: Isabella Tundo (traccia 2-4-5-7 ) e Chiara Turco (traccia 9)

Missato e masterizzato da Guglielmo Dimidri presso Discographia Clandestina e Il cantiere – Cutrofiano (LE)

Etichetta: luovo

Distribuzione: Artist First

 

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GUIDA ALL’ASCOLTO  | GRAN RISERVA

Il disco “Gran riserva”, brano per brano.

  1. Nadir

Il disco si apre con una traccia strumentale, che disegna paesaggi onirici che sembrano usciti da vecchie pellicole western, dove la chitarra classica ricama tessiture che viaggiano leggere tra cori che richiamano atmosfere “Morriconiane”.

  1. Nei peggiori bar della provincia

È un racconto romanzato della vita di alcuni bar della provincia italiana, dove il tempo sembra essersi fermato e dove emergono i peggiori ed i migliori istinti di personaggi comuni, che si trasformano in figuranti di un “presepe immaginario” tenuto insieme dall’alcool e dalle mille storie da raccontare.

  1. Chiaro di luna

Traccia strumentale che fa da intro a “Malvasia Nera”, dove cori antichi profumano del riverbero di una vecchia casa di campagna e di una chitarra scordata sperduta nel sud del mondo.

  1. Malvasia nera

Una ballata sensuale che descrive la carnalità di una storia d’amore tormentata, in un vortice di emozioni e ricordi che richiamano il profumo e l’effetto di un vino scuro, un vitigno antico dal gusto deciso e inebriante.

  1. Santa Maria al bagno

È un ponte tra passato e presente, vecchie storie che riemergono dal cassetto e viaggiano tra sonorità latine e la vecchia scuola del cantautorato italiano.

È la metafora di sentimenti contrastanti, l’amore-odio provato per una donna, non dissimile dall’amore-odio provato per la propria terra.

Uno sguardo romantico e nostalgico sulle coste selvagge del Salento.

  1. Maracuja

Traccia strumentale che fa da intro a “Il negozio di scarpe”, che ci trasporta sin dalle prime note in Sud America, in un piccolo chiosco su una spiaggia sperduta, dove i ricordi si mescolano con la salsedine.

  1. Il negozio di scarpe

Si sviluppa partendo da una ritmica latino americana, dove mille percussioni diventano la scenografia di   una storia che sembra uscita da una vecchia pellicola. Un amore difficile e il sogno di scappare via verso una vita migliore, magari in Sud America, per aprire un negozio di scarpe e ricominciare da zero, lasciandosi alle spalle anni difficili.

  1. Calendule

Questa traccia nasce come una poesia, successivamente musicata con una marcia funebre e interventi psichedelici di chitarre e cori.

  1. A dismisura

È un crescendo di chitarre e percussioni, che viaggiano leggere e costanti verso un orizzonte che sembra quasi irraggiungibile, un amore che è come una tortura ma che si trasforma in accettazione dell’altro, di se stessi e dei propri sentimenti, nella convinzione di poter amare qualcuno “a dismisura”.

  1. Aspettando Hydra

Traccia strumentale che è l’anticipazione di un nuovo lavoro di Carmine Tundo.

  1. Sarà come morir

Traccia conclusiva dell’album, che riprende “Nadir” – intro del disco – come se il principio e la fine si potessero fondere ciclicamente. Chitarre classiche e cori cullati da riverberi antichi diventano la base di un testo che nasce prima come poesia per prendere nuove strade attraverso i paesaggi sonori disegnati con cura.

La Municipàl

In foto, al concertone del Primo Maggio 2019, Isabella Tundo (sx), Carmine Tundo (centro) e Roberto Mangialardo (dx). Crediti Foto: LaPresse – Andrea Panegrossi

BIOGAFIA |  CARMINE TUNDO

 Nato a Galatina, in provincia di Lecce, Carmine Tundo scrive canzoni fin da quando era bambino. Nell’adolescenza entra a far parte del gruppo ska punk dei Cruska, grazie al quale si aggiudica un debutto nel circuito alternativo.

Nel 2006 pubblica con la band un EP per l’etichetta Camion Records e ha modo di esibirsi in giro per l’Italia. Nel 2009 è uno dei vincitori di SanremoLab e l’anno seguente esordisce al Festival di Sanremo con lo pseudonimo di Romeus. Il brano presentato sul palco dell’Ariston è ‘Come l’Autunno’, pubblicato come singolo e inserito all’interno di Romeus, album prodotto da Corrado Rustici, registrato in California e pubblicato da Sugar Music di Caterina Caselli.

Nel 2011 vince la ventiduesima edizione di Musicultura con il brano ‘Caviglie Stanche’, aggiudicandosi anche il premio della critica. L’anno successivo partecipa alla composizione della musica del brano ‘Il tempo non Inganna’ di Malika Ayane, incluso nell’album ‘Ricreazione’ e anche estratto come singolo.

Nel 2015 pubblica il primo album di Nu Shu, progetto noise-rock portato avanti insieme al bassista Giuseppe Calabrese, band con cui suona in numerosi festival del circuito alternativo italiano.

Nel 2016 esordisce come La Municipàl insieme a sua sorella Isabella Tundo. Con tre album all’attivo e uno nuovo in arrivo ha un ruolo di primo piano tra le realtà di riferimento della nuova scena musicale nazionale. L’album del debutto è ‘Le nostre guerre perdute’, violento e dolce, particolarmente apprezzato da stampa e pubblico. La successiva raccolta di brani dal titolo ‘BSide’ ha tenuto alta l’attenzione sul progetto, portandolo a vincere il Primo Maggio Next 2019, ed è poi naturalmente sfociata nella produzione del terzo album ufficiale della band ‘Bellissimi difetti’. ‘Per resistere alle mode’ è invece l’attuale nuovo viaggio artistico, coprodotto da luovo e Artist First e caratterizzato dalla pubblicazione di cinque doppi singoli, disponibili anche in vinile a tiratura limitata.

Nel 2018 pubblica due album da solista, con il suo vero nome e cognome, Carmine Tundo, per l’etichetta luovo con il sostegno di Puglia Sounds. ‘Nocturnae Larvae Volume Uno’ e ‘Volume Due’ sono due concept album sperimentali che raccontano la parte più oscura del cantautore.

È del 2020 la nuova avventura sotto il nome Diego Rivera, inaugurata a settembre con l’uscita del primo singolo e videoclip “Santa Maria al Bagno”, seguito dal secondo estratto “Malvasia Nera”, contenuti nel disco “Gran Riserva”, uscito il 18 dicembre 2020.

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Crediti Foto: LAPRESSE

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