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Bento, il duo che dal Salento ci guida in un sogno fatto di elettronica e positività. Fuori l’album “Hey Dreamers!”

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Francesco Barletta e Umberto Coviello debuttano con il progetto discografico Bento. L’album di debutto del duo salentino è “Hey Dreamers!”

Bento è il duo pugliese che traccia il viaggio onirico dell’ascoltatore attraverso suggestioni elettroniche e testi che guidano ad abbandonarsi ad un percorso di vita desiderato, costruttivo e positivo. Via dunque i falsi amici, le influenze ed energie negative. Così come il sole al tramonto sul mare paradisiaco del Salento, anche “Hey Dreamers!”, primo album del progetto di Francesco Barletta e Umberto Coviello, ci fa sognare ad occhi aperti.

I singoli che hanno anticipato la pubblicazione del disco, uscito il 16 novembre scorso su etichetta Last Floor Studio, sono quattro. In ordine cronologico: “Ua”, “Moon”, “Forget Your Life”, disponibile anche in versione video, e “Follow”, che viaggia diretto verso la OA PLUS Italian Chart, la week parade sigillo di high quality.

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ALBUM

Dopo l’anteprima su Soundwall, Last Floor Studio presenta “Hey Dreamers!” album di esordio del duo pugliese Bento in bilico tra indietronica, ambient e visual art.

Hey Dreamers! è un appello rivolto a tutti coloro che vivono inseguendo i propri sogni. Ci si sente soli a volte in questa condizione e questo album con poche parole e tante suggestioni prova a trasmettere energia, conforto e meraviglia. Occorre la forza ed il coraggio per continuare a sognare conservando risorse per provare, mettere in pratica e sperimentare.

Il concept dell’album è il sogno, inteso come obiettivo da perseguire, ma anche come via di fuga, desiderio, a cui poter accedere, chiudendo gli occhi. Concreto e astratto: una dimensione non può esistere senza l’altra.

DICHIARAZIONI

L’influenza primordiale che la Puglia, terra d’origine del duo, esercita sull’opera è riconosciuta dagli stessi: “Il sud è un posto meraviglioso ma nello stesso tempo difficile e contraddittorio: paesaggi, clima e cibo lo caratterizzano, ma quanto è difficile lavorare e creare lontano dai centri davvero operativi, in succursali che non sono ancora nate o che muovono i primi passi. Il loro lavoro si traduce quindi in esigenza creativa, evadere creando. Un concetto difficile, un sogno ad occhi aperti”.

Il fil rouge che invece lega i brani del progetto Bento è l’avasione: “ll principio di evasione, per noi è un concetto di sopravvivenza. – dichiarano – Siamo un duo elettronico acustico delle province di Taranto e Brindisi, dove il clima, il paesaggio e principalmente il mare aiutano molto nella creatività e nell’immaginazione. Ma soprattutto una posto nel quale è facile spesso fermarsi a pensare, riflettere, immaginare, sentirsi liberi di vivere quello che si vuole senza vincoli dettati dai limiti del posto in cui ci si trova. Essere il regista del proprio scenario fantastico dove tutto potrebbe diventare perfetto. In questo scenario la musica, le canzoni e le visual, accompagnano l’ascoltatore nel suo personale viaggio inteso come sogno”.

BIOGRAFIA

Bento è un duo elettronico/acustico nato nel 2019 in provincia di Brindisi, che coinvolge i due produttori Francesco Barletta e Umberto Coviello entrambi polistrumentisti, con background diversi, ma con la stessa passione per la musica elettronica. La line up vede: Francesco Barletta (synth, drum machine e voce) e Umberto Coviello (acoustic drum). Elettronica, indietronica, ambient, soundtrack, electronic-pop. Melodie e drum machine si intrecciano a ritmiche creando incastri ordinati, incalzanti e travolgenti. La band si completa poi con la co-produzione di Carlo Madaghiele fonico Laboratori Testone (MI) e la creazione di Visual del VJ Claudio Macchitella che da sfondo ai video e ai live della band. All’attivo già due singoli usciti nel 2020, UA e Moon e la partecipazione al Genera Festival 2020. Nel marzo 2021 l’autorevole testata DJ Mag Italia li cita tra gli esponenti di riferimento della nuova ondata electro-indie italiana. Il loro primo album si intitola “Hey Dreamers!” ed è stato pubblicato nel 2021.

VIDEO

Il videoclip visionario di Forget Your Life, penultimo singolo del duo salentino Bento, sospeso tra indietronica, ambient e visual art, è online su YouTube.

Nel video, diretto da Claudio Macchitella, l’obiettivo inquadra un velo, che prende forme e profilo, quello di una donna intrappolata, che prova a liberarsi da qualcosa a ritmo di musica. Lo spettatore è interdetto, alla curiosa ricerca di uno specifico significato nascosto dietro il misterioso velo. La libertà dell’immaginazione trova sfogo nei significati assegnati a quei gesti velati. Il senso è molto astratto, ma andando avanti e seguendo le parole che spuntano nell’inquadratura, si entra in personali scenari, dando vita a propri contenuti che appartengono alle nostre sensazioni e alla nostra esperienza. Così DESIRE – desiderio, LUST – lussuria, FAITH – fede, APNEA – pausa e DREAM – sogno, danno un senso proprio al vissuto e quindi alle immagini. Come se fosse una tela bianca dove ognuno potrà rappresentare i propri contenuti seguendo le parole guida e la musica.

CREDITI VIDEO
Claudio Macchitella – Regia e Montaggio
Piotrek Naumowicz – Riprese

GUIDA ALL’ASCOLTO  

Ogni traccia tratta un sogno diverso o suoi aspetti:

FOLLOW: Scegli le persone da seguire o che ti accompagneranno nel tuo viaggio “Choose your follow”.
FORGET YOUR LIFE: Dimentica cioè che vedi e vivi, vedi le cose da un altro punto di vista e lasciati andare.
EMPATHY: Chiudi gli occhi e modella la tua mente “Close your eyes and choose your mind” .
BURNING: “Music is coming up”: la musica sta arrivando, un continuo incoraggiamento a fare ciò che piace.
UA: Il mistero dietro i sogni.
EASY: È facile farlo.
MOON: La luna, emblema dei sognatori, musa ispiratrice di pensieri.

Di seguito il disco “Hey Dreamers!” descritto, brano per brano, dai Bento.

FOLLOW

Il brano è un mix di adrenalina, vertigine e stupore concentrati in quattro minuti. Follow combina linearità melodica/armonica ad un arrangiamento ritmico articolato. Si possono distinguere infatti diversi stili musicali tra loro legati quasi fosse il racconto di un momento: in aria ad alta quota, aggrappati ad una sottile corda si potrebbe aver paura. “Sta a te decidere se godere di quel momento. ‘Scegli chi ti deve seguire’ dice il testo della canzone, come a chiedersi, sto con chi ha paura o chi si meraviglia?” La traccia si apre con melodie sospese su una ritmica che cresce fino a diventare ostinata per poi passare ad un carattere più deciso dove i synth si “sporcano” e la batteria diventa serrata quasi in stile Battles. Sul finale la musica si apre totalmente, il tema disegna l’incanto ed il ritmo diventa un motore a sostegno di un tappeto di synth in un mood alla Radiohead”.

FORGET YOUR LIFE

Il brano ci trasporta nel loro particolare scenario. L’ostinato “Forget your life” si ripete durante il brano, quasi a “Ricordarci di dimenticare” cosa siamo e quello che quotidianamente viviamo. Un invito alla pura evasione: siamo tutti intrappolati nei nostri abiti “da società” e la canzone ci spinge a lasciarci andare. Il beat inquadra il contesto e lo delimita, il loop melodico lo rappresenta e la ritmica scansiona il tempo e la danza guidandoci nei movimenti. L’imperativo costante della voce ed il violino diventano inevitabilmente il leitmotiv del tempo, non è semplice sentirsi a proprio agio in una situazione illusoria. Ma se non avessimo la possibilità di sognare, quale potrebbe essere l’alternativa? Quel concetto di evasione che ci spinge costantemente nella ricerca di giusti stimoli che servono per migliorare e per cambiare. “I can’t stop the beat of my body” conclude il testo, ed ecco che si è pronti e disposti a danzare con la propria immaginazione ed entrare nell’immaginario sonoro dei Bento.

EMPATHY

Empathy è un brano “tosto”, che trasmette un senso di libertà e movimento. Nato dalla stesura di un pattern ritmico dalle sonorità estreme e particolari che si legano a suoni distorti e duri dando vita ad un groove davvero caratteristico. Questa traccia esprime al massimo le potenzialità musicali del duo. Emoziona e convince a colpi di tamburi e di synth cupi. Nei ritornelli un solo di chitarra elettrica sottolinea il tema del brano per aumentarne la tensione. Per i Bento questa è sempre stata la musica che accompagna uno spot pubblicitario di un’automobile. Si, perché questo brano si presterebbe molto bene alla presentazione di un nuovo modello della “…”? Il duo adora gli spot pubblicitari per il loro impatto emotivo istantaneo, per il loro arrivare subito al dunque cosi come le soundtrack.
Il testo recita parole semplicissime ed evocative proprio per ottenere un risultato tipico da spot: “Close your eyes and shape your mind” chiudi gli occhi e modella la tua mente.

BURNING

Burning è una canzone che parla del modo personale di vivere la musica per il duo. Nelle concrete difficoltà e limiti che il Sud spesso impone, la band si ribella a suon di musica lanciando un messaggio: “Tranquilli ragazzi anche qui la musica sta arrivando, the music is coming up”.
L’intenzione del duo è quella di rassicurare ed incoraggiare, un po’ come dire senza la musica non ci sarebbe divertimento…. E allora cassa dritta in questo brano, che accompagna e non distrae mai su un synth bass che saltella a comporre una melodia allegra e orecchiabile e “catchy”.
Questo per il duo è il brano più “POP” semplice e fluido, diretto. L’idea era proprio questa, comporre una musica schietta di facile ascolto, immediata.

UA

Atmosfere da soundtrack, suoni particolari al limite della sperimentazione sfociano in un ritornello diretto, schietto tanto da sembrare quasi Pop. Questa la particolarità della canzone che miscela bass line e drum machine tipicamente elettroniche con voci liriche, melodie filmiche e batteria acustiche.
Non ci sono parole nella canzone, solo un verso che entra nella testa, UA. Il senso di tutto questo sta nell’interpretazione personale che ognuno può dare ad un verso come UA. Due vocali accostate così semplici da ricordare ma che nella canzone assumono un aspetto misterioso e quasi indecifrabile.

EASY

A dire il vero il titolo non rispecchia le caratteristiche di arrangiamento del brano. Ritmi afro composti ed articolati si alternano a cassa dritta incisiva su sonorità “easy” molto dirette. Risulta molto particolare la fusione dei generi, un sound del tutto originale. Il mood richiama molto i Comet Is Coming nelle parti afro, mentre nei ritornelli suoni e mood strizzano l’occhio al sound classico dell’elettronica.

MOON

Moon, la luna, emblema dei sognatori.

Chi non si è fermato almeno per una volta a contemplare la luna facendosi mille domande e viaggiando con la mente.. I Bento in questo brano hanno provato a tradurre in musica questo momento e così il brano si articola in due principali scene. La prima sospesa molto ambient rappresenta la mancanza di forza di gravità nello spazio in viaggio, la seconda decisamente reggae descrive l’arrivo sulla luna e un uomo che prova a camminarci sopra muovendosi a saltelli a ritmo di musica.

TRACKLIST

  1. Follow
  2. Forget Your Life
  3. Empathy
  4. Burning
  5. UA
  6. Easy
  7. Moon

 

CREDITI

Songs by Bento
Elettronics, Voice, synth & drum machine: Francesco Barletta
Drums, percussion and guitar: Umberto Coviello
Disco prodotto dai Bento con Carlo Madaghiele
Registrato, missato e masterizzato al Last Floor Studio
Photo: Giuseppe Di Viesto / Bartolo Longo

TESTI

FOLLOW

Choose who follows

you.

Choose who follows

you.

Choose who follows

you.

Choose who follows

you.

Choose who follows

you.

Choose who follows

you.

FORGET YOUR LIFE

Forget Your Life

It’s too loud

Too strange and cold

It’s a breakdown

I can’t stop

The beat of my body

The beat of my body

Forget Your Life

EMPATHY

Close your eyes

and shape your mind!

Close your eyes

and shape your mind!

Close your eyes

and shape your mind!

Close your eyes

and shape your mind!

BURNING

Burning, under the sun

I can feel time, gone away

everything is done

Where nothing plays, music’s not playing

it’s just our problem

But it’s coming up, the music is coming up

It’s just our power

But it’s coming up, the music is coming up!

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Crediti Foto: Giuseppe Di Viesto/Bartolo Longo