Musica
Anna Cimenti si connette alla vita con il suo primo album jazz in collaborazione con Massimo Tagliata
Anna Cimenti debutta nel jazz con “After the rain”, l’albu, in nato dalla collaborazione con il musicista Massimo Tagliata e dal desiderio di condividere, al di là della musica, un percorso tra consapevolezza dell’esserci reale ed esistenza dell’anima.
Registrato a Bologna nell’estate del 2019, dopo aver frequentato le Masterclass del Maestro Barry Harris, fonte di ispirazione, è l’album di debutto di Anna Cimenti, segno di una vera e propria rinascita musicale: da qui il titolo “After the rain”. “After the rain” è un album che nasce dal desiderio di condividere, al di là della musica, un percorso tra consapevolezza dell’esserci reale ed esistenza dell’anima. La produzione è di Long Digital Playng, la distribuzione di Believe Digital.
Hanno collaborato alla realizzazione dell’album il pianista e fisarmonicista Massimo Tagliata (tra le collaborazioni spiccano quella con Mietta e l’ultima con Mina e Ivano Fossati), Massimo Turone (contrabbasso), Oreste Soldano (batteria) e Pietro Mirabassi (sassofono tenore). Voci soliste in “Four Women” di Sonia Cavallari, Grazia Donadel e Linda Gambino. Questo progetto discografico non è un esercizio di tecnica d’improvvisazione jazzistica, ma tutti i brani hanno una connessione con i sentimenti più’ profondi della vita. Il jazz è popular, individuale e collettivo, esattamente come la vita ovvero l’arte dell’incontro.
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TRACKLIST | AFTER THE RAIN
“Inside the silent tear” è il dolore di una lacrima che non riesce a sprigionarsi, così come nel raccontare le storie incredibili di quattro donne africane in “Four Women” o l’ingiustizia della schiavitù in “Strange Fruit”, pezzo storico e discusso del repertorio jazzistico. E chi non ha mai sofferto per amore? ”Black coffee”, ”Ask me now” e “Like a Lover” rappresentano ancora i sentimenti delle donne di un’epoca passata. C’è spazio anche per la leggerezza in “Come rain or come shine”, ”It might as well be Spring” e ”Sunny”, dove l’amore vola, mentre una sana ribellione si sprigiona in ”Devil may care”.
BIOGRAFIA | ANNA CIMENTI
Anna Cimenti nasce a Thiene, nel Veneto, il 12 aprile 1968 in un ambiente familiare dove musica e arte sono “linfa vitale”. Da una parte gli zii paterni, che sono amanti di musica operistica, dall’altra i nonni materni che, da ragazzi, hanno fatto parte di una compagnia teatrale dialettale (all’epoca era una rarità, si parla del periodo prima della seconda guerra mondiale).
All’età di sette anni inizia a studiare pianoforte e, nonostante sia molto giovane, le viene riconosciuta una dote naturale. A ventitré anni consegue il diploma di pianoforte al Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza, a cui fa seguito un anno di approfondimento di pianoforte jazz sotto la guida del Maestro Paolo Birro.
Ma un’altra passione sarà determinante nella scelta del suo percorso artistico, un talento che le consente di esprimere al meglio se stessa e un bisogno irrefrenabile di cui non può più fare a meno: l’arte del canto. Una voce particolare che fin da bambina sprigiona un suo carattere gioioso e un’energia infinita. Un’anima piena di vitalità e positività, ma che ha bisogno di essere indirizzata. Anna è una ragazza curiosa e appassionata e questo la spinge a studiare la musica seriamente prendendo due strade parallele: il jazz e la lirica.
Frequenta Masterclass con insegnanti stranieri tra il 1992 e il 2004 (Sheila Jordan, Jay Clayton, Mark Murphy, Nancy Marano, Vivian Lord-Aldge, Rachel Gould, Kate Baker, solo per citarne alcuni) e all’età di ventotto anni supera l’esame di canto lirico inferiore in Conservatorio studiando prima come privatista all’Istituto Manzato di Treviso, sotto la guida di Elisabetta Tandura e poi sempre da privatista con Elisabetta Battaglia.
Canta come solista in gruppi di vario genere: dal pop (Lenono, gruppo al femminile, Heartly Heaven, brani inediti) al blues-rock di Robben Ford (Pollo Band) al soul funky di Chaka Khan, Aretha Franklin e funk anni 70/80 (Sifasoul) all’acid jazz degli Incognito (Blackjam). La sua voce viene apprezzata anche nel campo della musica dance e incide brani per etichette indipendenti e non (General Records, Verona; Media Records, Brescia; Proprio Records, Milano; Studio Bwl, Milano; Ziiozoo Productions, Modena; United Studios, Udine). E’ fermamente convinta che tutte queste esperienze daranno vita ad un’artista completa e poliedrica, ma è lo studio che la rende competente in tale campo.
I numerosi viaggi all’estero fanno parte del suo carattere curioso verso l’ignoto (New York, Londra Amsterdam, Monaco, Tour del Messico, San Diego, Salisburgo, Vienna Singapore, Tour della Malesia, Tour dell’Australia, Tour dell’Egitto) e aprono la sua mente piu’ di ogni altra esperienza.
Venuta a conoscenza del Metodo Monari (Bologna), nel 1998 consegue il diploma di terapista frequentando il centro e ispira a quest’ultimo il suo metodo di insegnamento lavorando sulla struttura muscolare, sciogliendo tensioni che bloccano l’uso corretto del corpo. Sempre alla ricerca di nuove tecniche vocali, approda alla Mixed-Voice durante il Congresso “Voce Pura” nell’aprile del 2018 a Verona, tecnica che semplifica l’impostazione della voce sia per l’insegnante che per l’allievo. Prosegue l’insegnamento collaborando con diverse scuole di musica ma nel 2012 da vita all’Associazione Note Vocali e con essa organizza spettacoli per i suoi allievi per introdurli professionalmente nel mondo dello spettacolo.
Durante questo periodo abbastanza lungo si assenta dalle esibizioni live e diventa mamma di due bellissimi bambini. Nel 2018 ritorna alla musica e, dopo una Masterclass con il Maestro Barry Harris a Bologna, capisce che l’insegnamento non è più sufficiente a colmare il vuoto creato dalla sospensione delle performance live e spinta dal riconoscimento del suo talento da parte di una figura così autorevole ritorna a cantare con formazioni jazz.
Nell’agosto 2019 registra il suo primo disco jazz intitolato “After the rain” supportata da un gruppo di amici musicisti, tra cui Massimo Tagliata, e comprende che “non si tratta più di un puro e semplice ritorno, bensì di un esserci definitivamente”.
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