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Sanremo Giovani 2021: le pagelle dei 12 finalisti

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Amadeus sceglierà altri 3 big di Sanremo 2023 dagli emergenti in gara nel talent show pre Festival

In attesa della Finale di Sanremo Giovani 2021, in programma mercoledì 15 dicembre in prima serata su RAI 1, ecco i voti ai 12 artisti in gara.

Siamo arrivati al primo snodo cruciale della Settantaduesima edizione del Festival della canzone italiana, rassegna in scena al Teatro Ariston di Sanremo dal 1 al 5 febbraio 2022. Mercoledì 15 dicembre infatti, in prima serata su RAI 1, andrà in onda la finalissima di Sanremo Giovani, competizione che, seguendo l’esempio di Claudio Baglioni, decreterà tre vincitori che si andranno ad aggiungere ai 22 big annunciati due settimane fa dallo stesso Amadeus, conduttore e direttore artistico della kermesse.

Un cast che, osservando anche solo semplicemente quello dello scorso anno, risulta di qualità decisamente inferiore, seppur comunque più inclusivo e con tematiche tutto sommato interessanti. Al contrario di ciò che succede di solito infatti nessuno dei protagonisti coinvolti ci ha fatto cadere dalla sedia, ma potrebbe essere un’arma vincente in termini di sorprese e spettacolo.

Anche perché, a differenza di altre volte, non sarà attivo nessun televoto, e i tre prescelti saranno selezionati esclusivamente da Amadeus e dalla Commissione Musicale (Gianmarco Mazzi, Claudio Fasulo, Leonardo De Amicis e Massimo Martelli), i quali hanno già ascoltato gli eventuali pezzi da inserire nei big. La sensazione è quindi che i tre giovani verranno premiati più per il secondo brano ancora a noi sconosciuto che per quello attualmente in gara, aspetto per cui, onestamente, ci sfugge il senso della serata. Ma tant’è.

Ho comunque dato i voti alle 12 canzoni in lizza: tra sicurezze, brani studiati ad hoc per l’occasione e, ovviamente, tantissime delusioni. Ecco le mie pagelle. Tutti i brani sono disponibili nella piattaforma RaiPlay a questo link, oltre che su Spotify.

BAIS, CHE FINE MI FAI 7-

Comincia con un fischio, ed è sempre un pessimo segno, fatta eccezione per alcuni casi, tipo “Musica leggerissima“. Ma lo dimentichi praticamente subito, in quanto l’inciso del brano è forse il più catchy del lotto, quello che, vuoi o non vuoi, entra in testa. Questo rende “Che fine mi fai” una delle canzoni più importanti e magnetiche del lotto, impreziosita da un background di spessore. A prescindere dal risultato finale, è già una hit.

MARTINA BELTRAMI, PARLO DI TE 7+

Una bella rivincita per l’ex concorrente di Amici, abile a superare anche molte colleghe all’apparenza più quotate. Non abbiamo potuto ascoltare chiaramente le altre canzoni, ma possiamo tranquillamente affermare che questa merita. Merita tanto. Ritmata, scandita, non scade mai in quei versi barocchi e mal scritti che fanno scendere il livello. Non può passare inosservata.

DESTRO, AGOSTO DI PIENA ESTATE

Ogni anno c’è la quota pericolo pubblico, e Destro ricopre questa carica per questa edizione. Sembra uno di quei brani da laboratorio, ideati, composti, prodotti e sfornati proprio per conquistare il Teatro Ariston. Spesso è una formula che non funziona, ma non è questo il caso, perché il pezzo è uno di quelli a ventaglio ampio, che colpiscono certamente una fetta di pubblico molto giovane (gli audio del nostro sono già su TikTok) pescando qui e lì in tutte le età. Niente, ma proprio niente di trascendentale, nuovo, originale. Dunque perfetto per Sanremo. In più ricorda Ermal Meta che malissimo non fa.

ESSEHO, ARIANNA 8+

Qualità a palate nella proposta di Esseho, un passaggio che ricalca a pieno le influenze soul r&b statunitensi, coniugandole con una personalità e uno stile già ben marcati e definiti. Non è un pezzo particolarmente immediato, e cresce ascolto dopo ascolto. In un contesto con il televoto probabilmente non avrebbe avuto vita facile, ma con un meccanismo come quello in questione potrebbe invece spiccare il volo. Si stacca dalle altre per dispersione, con un sound squadrato ma, allo stesso tempo, ricercato e raffinatissimo nelle sfumature. Bellissimo (dietro di lui la mano di Niccolò Contessa de i Cani).

LITTAMÈ , CAZZO AVETE DA GUARDARE

Seppur con un timbro molto bello, il pezzo lascia abbondantemente a desiderare, complice una scrittura eccessivamente ridondante e un controsenso, di fondo, insopportabile. Tutto il brano gira intorno al concetto di outisider, di vivere in un altro mondo, di sentirsi non omologati dal resto della massa. Tutto giusto e bellissimo, il problema è che proprio nelle note, nella melodia, nella struttura niente fa pensare a questo, anzi, sembra tutto proprio tremendamente vicino a quel mondo quadratissimo e scontato da cui si vuole discostare. Un autogoal, forse.

OLI?, SMALTO E TINTA 5½

Pezzo dalla doppia lettura: da una parte è davvero eccitante ascoltare una nuova generazione finalmente apertissima sessualmente parlando, tanto da sbandierarlo con orgoglio ai quattro venti. Dall’altro questo non basta a rendere il tutto davvero interessante. Resta il divertimento di un pop punk che scorre via e, comunque, di una buona intuizione.

MATTEO ROMANO, TESTA E CROCE 4+

Quota TikTok, aspetto che lo renderebbe pericolosissimo in ottica televoto. Ma il televoto, fortunatamente, non c’è, e raggiungere il palco dell’Ariston sarà dunque più difficile del solito. Il brano segue un po’ l’andazzo di Destro, dunque molto vicino se non vicinissimo ai canoni sanremesi; manca però quel particolare in più a rendere il passaggio speciale; la noia è servita.

SAMIA, FAMMI RESPIRARE 5–

Aspettative un po’ tradite per Samia, sicuramente validissima da un punto di vista artistico, a questo giro sacrificata in una canzone non particolarmente impattante, sicuramente apprezzata da chi ama il soul ma effettivamente troppo rinchiusa negli stilemi del caso. Peccato.

SENZA_CRI, A ME 5+

Cavalcando l’onda della dizione volutamente aperta (uno dei trend più misteriosi degli anni zero), l’artista dedica una canzone a se stessa, pregna di tutti i luoghi comuni del caso. Si riprende leggermente nel ponte, la sezione più orecchiabile del brano, e potrebbe comunque convincere per una intensità comunque non banale. Abbiamo ascoltato di peggio.

TANANAI, ESAGERATA 8½

È lui il nostro uomo, l’unico che può davvero rintuzzare e rinfrescare il cast dei Big. Stiamo parlando di un artista già molto seguito, con un ottimo team di lavoro alle spalle e tante collaborazioni importanti (l’ultima con Fedez in “Le madri degli altri“). Ci sa fare, e il brano in concorso lo conferma: una vera hit a cassa dritta ben scritta, prodotta in modo credibile e interessante anche dal punto di vista strutturale, con un bridge che lascia spazio a una coda strumentale tutta da ballare, hook micidiale compreso.

VITTORIA, CALIFORNIA 5

Energia e divertimento in un pezzo senza particolari pretese, sì orecchiabile ma davvero eccessivamente già sentito e quindi non particolarmente esaltante da nessun punto di vista. Potrebbe fare la differenza se performata nel modo giusto. Restano però dei punti interrogativi.

YUMAN, MILLE 6–

A volte la voce riesce a fare la differenza, sovrastando la canzone. Quello di Yuman è uno di quei casi, con un pezzo abbondantemente dimenticabile ma supportato da una vocalità davvero straordinaria, intensa, ampia, avvolgente che riesce a farti focalizzare solo su quella. Un difetto sì, ma anche un pregio.

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Artwork di copertina di: ANDREA BUTERA