Musica italiana
Renato Fiacchini, moderno Erasmo da Rotterdam, canta “Zero il folle”
ZERO IL FOLLE | LA RECENSIONE
Riflessioni sull’attualità, inviti al viaggio, e le classiche canzoni à la Renato Zero ormai marchio di fabbrica del cantautore romano. A fargli da guida, come un moderno Erasmo da Rotterdam, quella follia da lui ringraziata apertamente nella traccia di chiusura del disco, che è anche la title track.
“Zero il folle” segna il ritorno sulla scena di Renato Zero a due anni di distanza dallo sperimentale (e discusso, soprattutto da parte del fan club) Zerovskji e il suo pop sinfonico. Per il lavoro in studio numero 30, Zero ritorna alla canzone classica, fra ballate e pezzi più scanzonati e – per l’appunto – folli, come il riuscitissimo “Ufficio reclami“, di stampo anni ’80 e con tanto di coretto finale che riporta immediatamente alla mente “Centro di gravità permanente” del Maestro Battiato.
Ma, come detto in apertura, nel nuovo disco del Re dei Sorcini c’è spazio anche per la riflessione sulla società attuale: la critica al mondo social è ormai “trend topic” – giusto per usare un linguaggio a tema – della musica e anche Zero fa sentire il suo grido contro degli strumenti nati per connettere le persone e che invece sempre di più ne decretano la solitudine (“Mai più soli“) o si trasformano in mere fiere della vanità (“La vetrina“) in cui ciascuno mette in piazza la propria vita alla ricerca disperata di un segnale di consenso e popolarità. Il viaggio (“Viaggia“), la scoperta, il contatto con altre culture allora diventa la cura naturale per uscire da questo circolo vizioso. Così come la Follia, nel senso Erasmiano del termine, diventa l’antidoto per cercare di scappare dai problemi di tutti i giorni.
VOTO: 7/10
AGGETTIVO: ERASMIANO
TRACKLIST
ALBUM: ZERO IL FOLLE
ARTISTA: RENATO ZERO
ANNO: 2019
ETICHETTA: TATTICA
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