Musica
Mogol non guarda Sanremo e al rap preferisce il rock
Giulio Mogol, il paroliere più celebre della musica italiana ha dichiarato di recente di non guardare Sanremo, di preferire il rock al rap, e ha parlato delle canzoni che ha scritto per Lucio Battisti diventate lo spettacolo “Emozioni”.
Mogol e la musica di oggi
Il Maestro Giulio Mogol ha rilasciato una lunga intervista all’Huffington Post riguardo la differenza fra la musica di ieri e la musica di oggi. L’autore delle più belle canzoni della storia della musica italiana, interpretate ad esempio da Lucio Battisti, ha dichiarato di non guardare il Festival di Sanremo poiché va letto presto.
Nelle ultime edizioni ci sono stati molti brani rap sul palco dell’Ariston. Secondo Mogol il rap è una forma musicale “basata sulle parole e la ritmica. La linea melodica non c’è, c’è solo la parte ritmica. È musica per i giovani, come il rock”. Ma il rock, ha detto il Maestro “aveva una melodia”. Aggiungendo: “Io preferisco il rock. Mi piace. Sono un appassionato di Bob Dylan, ad esempio, ma ci sono stati tanti artisti. In Italia chi ha fatto un paio di pezzi rock molto belli è Lucio Battisti”. E riguardo ai testi dei rapper, poiché si tratta di “musica nata sul web”, sarebbero inclini alle “tinte forti”. “É un linguaggio a volte ” un po’ brutale” ha concluso, dicendo che anche nel rap “c’è del buono e del cattivo”.
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Mogol e la musica di ieri
Mogol ha vinto Sanremo 4 volte: nel 1961 con Luciano Tavoli e Betty Curtis (“Al di là”), nel 1963 con Tony Renis (“Uno per tutte”) nel 1965 con Boby Solo (“Se piangi se ridi”) e nel 1991 con Riccardo Cocciante (“Se stiamo insieme”). “La musica di una volta era dedicata a tutti. – ha commentato l’autore de “La canzone del sole” – Adesso è più per i giovani. Non parlo solo del rap. Una volta le canzoni duravano di più, erano più longeve. Oggi forse si bruciano prima”.
Per esempio, il maestro ritiene che Al Bano sia “un grande artista e un grande uomo. E’ molto generoso, è un mio amico caro. Abbiamo ancora bisogno dei grandi artisti di una volta”. Secondo il paroliere Amadeus lo avrebbe invitato come ospite, assieme ai Ricchi e Poveri, “perché ha visto che le canzoni di una volta sono amate da tutti e ha pensato di farle riascoltare al grande pubblico di Sanremo. Mi pare una buona idea”.
Mogol e lo spettacolo ‘Emozioni’
Mogol ha raccontato della sua collaborazione con Gianmarco Carroccia, che ha dato alla luce lo spettacolo “Emozioni”: un compendio delle migliori opere Battisti Mogol. “E’ un bellissimo spettacolo, ovunque andiamo è un grandissimo successo.– così lo ha descritto il Maestro – Io e Battisti siamo stati fortunati, abbiamo scritto delle canzoni che sono rimaste e forse rimarranno ancora nel tempo”.
La forza dello spettacolo secondo l’autore di testi va ricercata nell’orchestra di Gianmarco Carroccia “che è bravissimo e le canzoni, naturalmente”. Mogol ammette: “Avrà certamente contribuito anche il mio nome, ma le assicuro che lui è molto bravo”. Infine ha raccontato che trai brani eseguiti c’è il suo preferito in assoluto: “c’è una canzone che reputo uno dei più bei pezzi della musica contemporanea in assoluto insieme a ‘Mission’ di Morricone: è ‘Anima Latina’, di Lucio Battisti. Moderna, immortale, bellissima. E poi l’orchestra l’esegue magistralmente”.
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