Musica italiana
La musica? Una questione di stile. Parola di Cesare Cremonini
La musica per Cesare Cremonini è molto più di un lavoro. Ma un vero e proprio amore travolgente, che permea per intero la sua esistenza. E allora il cantante bolognese, prendendo spunto da Fedez e Samuele Bersani in piena promozione dei loro nuovi dischi, ha scritto una lunga riflessione sui propri canali social per spiegare il suo punto di vista.
Due modi completamente all’opposto di promuovere i propri lavori: più “aggressivo” l’approccio di Fedez, che da attento conoscitore del mercato e dei trend ha optato per l’uscita di un singolo, “Bella storia“, e la promozione a mezzo di tantissime interviste in radio e televisione. Più classico, invece Samuele Bersani, che in avvicinamento all’uscita del suo “Cinema Bersani” ha preferito pubblicare un solo singolo, “Harakiri” e poi rilasciare l’intero disco.
E qui si innesta la riflessione di Cesare Cremonini. Da cui emerge che nessuna delle due modalità è di fatto sbagliata, ma che dall’unione di due approcci così in apparenza diversi fra di loro, possa nascere qualcosa di interessante. Da una parte il disco di Bersani, carezza per le orecchie di chi apprezza la buona musica, dall’altra la difesa dell’operato del rapper milanese, troppo spesso utilizzato come facile bersaglio per chi vuole dire che, escludendo Bersani, il resto della musica non vale la pena di essere ascoltata.
A conclusione del suo post, Cesare Cremonini lancia una stoccata alla musica attuale. Assolti i talent e le piattaforme streaming, la colpa è tutta da ricercare nei “40enni con la manina corta che dividono il conto”.
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Crediti foto: LaPresse