Musica
Franco Crepax, il discografico che lanciò i grandi cantautori italiani
Produttore discografico, ma anche autore e saggista. Quella di Franco Crepax, recentemente scomparso all’età di 92 anni, è stata una figura miliare per la musica italiana. Fratello del disegnatore Guido, creatore di “Valentina”, a Crepax si deve il lancio in Italia di tanti allora giovani e promettenti cantautori che ebbero la possibilità di iniziare una carriera poi durata decenni.
Scelte coraggiose, nell’Italia del boom economico che provava a lasciarsi alle spalle le miserie della guerra e a ripartire in allegria e spensieratezza. Grazie alla sua intuizione, emergono sul mercato discografico Enzo Jannacci, Giorgio Gaber – sono loro dietro al progetto I due corsari che da voce a “Birra” – Gino Paoli, Umberto Bindi, Sergio Endrigo e Luigi Tenco. Tutti loro poterono esordire sotto l’etichetta Dischi Ricordi, ideata dallo stesso Crepax assieme a Nanni Ricordi, e nata nel 1958 come estensione delle Edizioni Musicali Ricordi sino allora impegnati soltanto nella pubblicazione di partiture musicali.
Fra i brani più significativi di questo periodo, “La gatta” di Paoli, ma anche “Se stasera sono qui” incisa da Luigi Tenco. Sempre di Gino Paoli è “Senza fine“, poi cantata dalla Vanoni. Ma anche “Il nostro concerto” di Umberto Bindi è una delle tante gemme sorte nel florido “periodo Ricordi”.
Diventato direttore artistico della CGD di Ladislao Sugar, lancia Gigliola Cinquetti, Marcella Bella (“Montagne verdi” la porta in finale al Festival di Sanremo nel 1972), Caterina Caselli. La leggenda di “Casco d’oro” nasce proprio sotto la direzione di Crepax grazie a canzoni come “Perdono” destinata a diventare una pietra miliare della Caselli.
Devono tanto a Crepax anche i Pooh, Ricky Gianco e Mario Tessuto,arrivato al successo grazie a “Lisa dagli occhi blu“. Un ruolo di non poco conto lo ebbe anche nel favorire l’ascesa di Lucio Battisti: durante un provino con Crepax, infatti, il cantante laziale fu notato dalla discografica di origine francese Christine Leroux, che lo mise in contatto con Mogol, dando origine a un connubio di grande successo.
Fra le sue “creature artistiche” anche Ornella Vanoni. E proprio l’artista milanese, che di Crepax era grande amica, ha voluto ricordarlo con un post tramite i propri canali social di poche e sentite parole che ne esaltano il “fiuto” come discografico e il suo amore per la musica. Chiosando con un significativo “se ne è andato un altro dei migliori”.
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Crediti Foto: LaPresse