Musica
Musica Italiana, Recensioni. “Luna in Ariete”: dentro l’universo cullante di Ilaria Pilar Patassini
Si prova una sensazione davvero singolare immergendosi all’interno di “Luna in ariete“, quarta fatica discografica di Ilaria Pilar Patassini pubblicata il 27 settembre 2019 per Esordisco.
Un album scandalosamente intimo quello della cantautrice, inciso in presa diretta durante il periodo di gravidanza, fattore che rende l’esperienza d’ascolto unica nel suo genere. Nelle nove tracce, nove come i mesi dell’attesa (casualità?), Pilar fonde le sfumature jazz della sua vocalità incontrando la canzone d’autore, creando un’atmosfera autunnale e nebulosa che isola e immerge chi ascolta all’interno dei suoi versi, precisi, diretti, perfetti.
“Dorme la luce d’ottobre“, episodio di apertura, ci conduce all’interno del caos calmo che contraddistingue il lavoro, aprendosi in un ritornello arioso ben orchestrato dai fiati. Segue “A metà“, una filastrocca dove emerge sotto forma di incantesimo la solitudine dell’autonomia, rimarcata con forza dalla frase “Quando sono intera sono a metà“. Le giravolte cantilenanti della cantante lasciano spazio alle sonorità più intense di “Eccomi“, pezzo in cui viene messa in risalto una caratteristica ad oggi sconosciuta a molti cantanti: l’uso corretto della dinamica, qui utilizzata con eleganza sopraffina.
Il finale de “La grande bellezza” si materializza come un lampo in “Pagine già viste“: nel film di Sorrentino Jep Gambardella ricorda nell’ultima scena i primi ricordi erotici adolescenziali, nel brano la cantante parla dello scorrere inarrestabile del tempo che non si ferma mai se non in piccoli e (per dirla con le parole del regista) “sparuti incostanti sprazzi di bellezza”, tematica che resta anche nell’affascinante “Nessun tempo si perde”, dove la cantante accompagnata da un contrabbasso ordinato tipicamente jazz crea un bel contrasto con una linea vocale folle e un utilizzo dalla metrica volutamente incontrollabile.
“Alla riscossa“, con un pregevole climax e con uno dei ritornelli più orecchiabili contenente in coda una citazione di Fabrizio De Andrè e Massimo Bubola scritta dopo la morte di Pier Paolo Pasolini in “Una storia sbagliata“, precede “Il suono che fa l’universo“, il brano giusto posizionato al momento giusto che racchiude con semplicità l’intero senso del disco, parlando in maniera schietta e allo stesso tempo mai banale del periodo di gravidanza.
Le vibrazioni africane de “La parte giusta del mondo” e la title track “Luna in ariete” chiudono infine il cerchio facendo svanire piano piano la nebulosa creata in 39 minuti dondolanti, protettivi ma allo stesso tempo coraggiosi e impreziositi da tematiche importanti. Una perla rara.
VOTO: 9/10
AGGETTIVO: unico
TRACKLIST
1. Dorme la luce d’Ottobre
2. A metà
3. Eccomi
4. Pagine già viste
5. Nessun tempo si perde
6. Alla riscossa
7. Il suono che fa l’universo
8. La parte giusta del mondo
9. Luna in ariete
ALBUM: LUNA IN ARIETE
ARTISTA: ILARIA PILAR PATASSINI
ANNO: 2019
ETICHETTA: ESORDISCO
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