Musica internazionale
Rosalìa con “El mal querer” prende il flamenco e lo porta nel futuro
“EL MAL QUERER” DI ROSALÌA DIMOSTRA COME AFFRONTARE LA TRADIZIONE SENZA PAURA
Dischi come “El mal querer” ci pongono di fronte l’inevitabile obbligo di dover contestualizzare la musica a seconda del luogo dove viene prodotta e ascoltata.
L’album infatti vede Rosalìa fare un enorme salto in avanti rispetto l’esordio di “Los àngeles”, disco di flamenco chitarristico, affascinante ma tradizionale. Invece, “El mal querer” si presenta come un esperimento musicale, un concept album dove il flamenco viene preso, masticato e risputato fuori come qualcosa di completamente diverso.
Certamente coraggioso come approccio a un genere storicizzato come quello del flamenco, c’è da chiedersi quanto nella nativa Spagna di Rosalia Vila Tobella questo possa esser considerato come un tradimento o un oltraggio alla storica tradizione del flamenco.
Nel resto del Mondo, dove forse l’unico nome conosciuto nel genere è quello di Paco De Lucia, l’album viene giustamente accolto come una novità sonora dall’indubbio fascino.
Negli undici brani, brani originali composti da Rosalìa con l’aiuto de El Guincho, c’è infatti spazio per sound più consueti e attuali, come “Malamente” e “Pienso en tu mirà”, non distanti da un certo r’n’b internazionale, che prendono sì dal flamenco, ma lo utilizzano come nota di colore distintiva.
Poi in mezzo troviamo “Que no salga la luna”, dove realmente si entra nel campo della rivisitazione, dove la tradizione viene ribaltata e modernizzata.
In un album dove le chitarre del flamenco sono lasciate a riposo – o tirate fuori solo per qualche istante, come in “Preso” – protagonista assoluta è la voce di Rosalìa, dominante nei suoi melismi per tutto il disco, tanto quando elaborata nel (inutilmente) vituperato autotune in “De aquì no se sales”, trasformandosi in strumento ritmico e melodico, quanto quando unica architettura centrale di un brano come “Nana”, canto antico e moderno al tempo stesso.
“El mal querer” è un disco bello e importante, che ci mostra l’importanza di non scordarsi della tradizione musicale e delle caratteristiche del proprio ambiente musicale, ma senza dover per forza avere il timore sacro di “tradire” quella stessa tradizione.
Rosalìa ci insegna l’importanza del miscuglio musicale, mostrandoci come prendere dal passato e rendere attuale un genere e un suono unico. “El mal querer” è uno dei grandi album degli ultimi anni.
VOTO: 8/10
AGGETTIVO: AVANGUARDISTICO
TRACKLIST:
- Malamente (Cap. 1: Augurio)
- Que no salga la luna (Cap. 2: Boda)
- Pienso en tu mirá (Cap. 3: Celos)
- De aquí no sales (Cap. 4: Disputa)
- Reniego (Cap. 5: Lamento)
- Preso (Cap. 6: Clausura)
- Bagdad (Cap. 7: Liturgia)
- Di mi nombre (Cap. 8: Éxtasis)
- Nana (Cap. 9: Concepción)
- Maldición (Cap. 10: Cordura)
- A ningún hombre (Cap. 11: Poder)
ALBUM: EL MAL QUERER
ARTISTA: ROSALÌA
ANNO: 2018
ETICHETTA: SONY
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