Musica italiana
Mietta e il monumento del soul italiano: “La mia anima”
LA MIA ANIMA | LA RECENSIONE
La musica italiana custodisce nelle proprie teche due capolavori del soul, entrambi datati negli anni novanta. Il primo è “Mangio troppa cioccolata” di Giorgia del 1997, il secondo è “La mia anima” di Mietta.
Quest’ultimo, pubblicato il 28 maggio del 1998, è uno straordinario omaggio alla black music, realizzato da una delle artiste più importanti dei nostri tempi. In questo senso è davvero eccezionale il modo in cui Mietta arriva a questa produzione, precisamente la sesta della carriera. Apprezzata da pubblico e critica per la sua straordinaria voce particolarmente efficace ad evidenziare le meraviglie della melodia italiana, dopo il grande successo riscosso anche grazie alla fortunatissima “Vattene amore“, terza classificata alla quarantesima edizione del Festival di Sanremo, la cantante pugliese decide di compiere una virata straniante e inaspettata, rilasciando nel 1995 il piccolo gioiello “Daniela è felice“, psichedelico e incantevole album trip hop elettronico sapientemente confezionato dal producer Michele Centonze.
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Due anni più tardi Mietta con “La mia anima” ritrova un suono più quadrato, tuttavia spariglia nuovamente le carte proponendo 12 tracce che spaziano dal soul e al funk passando per la disco music, alternando inediti vincenti a cover riscritte in italiano per l’occasione. È il tripudio del buon gusto. Si nota infatti al primo ascolto come la cantante nutra un rispetto quasi sacro per le pagine di musica selezionate: non c’è niente fuori posto, dai virtuosismi vocali a quelli dei bravissimi musicisti passando alla scelta dell’arrangiamento, tutto viene affrontato senza rinunciare mai al sano divertimento, elemento necessario per la buona riuscita di un prodotto discografico.
Quarantacinque di pura energia, ritmo e groove: “Dammi tutto o niente” è un manifesto del soul italiano, “Battito” (versione italiana di “Body Talk” degli Immagination) e la title track mettono in luce la voce dell’artista, capace non solo di toccare con precisione le note più difficili ma anche in grado di avere una copertura spessissima nei toni medi, aspetto non banale che viene accentuato in “Un passo falso” (“Watch your step” di Anita Baker) in cui fa capolino un delizioso solo di sax.
Note lunghe tenute in contrapposizione con il coro caratterizzano l’ipnotica “Dio dove sei“, episodio che precede “Una strada per te” (“Track on my tears” di Smookey Of My Tears) e soprattutto la celeberrima “Angeli noi“, singolo apripista rifacimento di “We all need love” che svela la potenza dell’intero album, ovvero quella di utilizzare per i brani già editi più le assonanze testuali che una traduzione vera e propria, sposando quindi la musicalità e soprattutto non cadendo nella trappola della traduzione che, spesso e volentieri, fa crollare l’appeal del brano stesso. Un ragionamento speculare si ritrova poi in “Musica che scoppia“, ovvero “Hot Stuff” di Donna Summer. “D’ora in poi“, “Dentro me” e “Storie della vita” scorrono via in un battibaleno, tuttavia è con l’ultima traccia che l’artista dà il meglio di se per ciò che concerne gli inediti.
“Un uomo per cui ucciderei“, scritta da Tormento e Big Fish dei Sottotono, è contemporaneità pura. La melodia, l’uso degli effetti vocali, la divisione delle sillabe, le armonizzazioni, riporta tutto alla produzione rap hip hop attuale, che schiaccia l’occhio alla trap e riporta ad alcuni passi della discografia di Mecna, con il fil rouge di una melodia ondeggiante e cullante tipica delle hit di oggi. Ventuno anni prima, Mietta ci era già arrivata. Serve aggiungere altro?
VOTO: 10/10
AGGETTIVO: MONUMENTALE
TRACKLIST
- Dammi tutto dammi niente
- Battito (Body talk)
- La mia anima
- Un passo falso (Watch your step)
- Dio dove sei
- Una strada per te (Track on my tears)
- Angeli noi (We all need love)
- D’ora in poi
- Musica che scoppia (Hot stuff)
- Dentro me
- Storie della vita
- Un uomo per cui ucciderei
ALBUM: LA MIA ANIMA
ARTISTA: MIETTA
ANNO: 1998
ETICHETTA: WARNER MUSIC ITALIA
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