Musica
Michele Bravi rinvia ancora l’uscita del nuovo album: “L’unico modo per salvare la nostra musica è salvare prima noi stessi”
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Il lancio del nuovo album di Michele Bravi, “La geografia del buio“, è stato nuovamente rimandato. Doveva uscire il 20 marzo, poi, a causa delle prime notizie riguardanti la velocissima diffusione del Covid-19, il nativo di Città di Castello aveva deciso di posticipare l’uscita al 17 aprile. Nella giornata di oggi, martedì 31 marzo, il cantante umbro ha pubblicato un post sui suoi canali social comunicando l’ennesimo rinvio della terza fatica discografica, arrivata dopo un lunghissimo periodo di silenzio causato dalla tragica vicenda personale legata all’incidente stradale che l’ha visto tristemente coinvolto.
“Dopo tante valutazioni insieme a tutto il mio team, abbiamo deciso di posticipare l’uscita del disco “La geografia del buio” a data da destinarsi“, ha scritto Bravi: “Presto verrà annunciata una nuova release date. Senza giri di parole, non posso nascondere il dispiacere che c’è dietro una scelta del genere ma la necessità, per tutti, di rimanere a casa e stare protetti è, in questo momento di pandemia, molto più grande e importante. L’unico modo per salvare la nostra musica è salvare prima noi stessi”.
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Nell’ultima parte del messaggio il musicista ha infine ringraziato non solo i suoi fan ma anche tutti gli operatori sanitari e tutti i lavoratori in questo momento in prima linea per fronteggiare l’emergenza: “Sono sicuro che ci sarà il tempo e lo spazio giusto per condividere e scoprire “La geografia del buio” ma adesso dobbiamo comportarci, con gentilezza e rispetto delle regole, come una comunità che sta lottando per rialzarsi e rimanere a casa. A tutte le persone che aspettavano con curiosità e impazienza un mio lavoro discografico e che, quindi, si troveranno dispiaciute o interdette davanti a questo post, dico grazie del calore dimostrato finora e chiedo, con il cuore in mano, di rimanere uniti come una famiglia paziente. Vorrei, infine, ringraziare con infinita gratitudine tutti quei guerrieri (medici, operatori sanitari, forze dell’ordine, cassieri, impiegati d’ufficio, addetti alle consegne e ai traporti…etc) che stanno permettendo alla nostra Italia di rimanere in piedi in un momento tanto complesso ed esprimere grande vicinanza alle persone e alle famiglie colpite dal male che questo virus rappresenta. Prego, con tutto me stesso, che voi tutti siate al sicuro. Siamo forti. Torneremo presto a cantare“.
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