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Interviste

MEI, Rubrica. #NEWMUSICTHURSDAY. Il suon illegal degli Skabomber

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Di Marta Scaccabarozzi

Lo Ska ha il potere di farci divertire veicolando messaggi importanti. “Suono Illegal”, il nuovo EP degli Skabomber, disponibile da domani, non è un’eccezione a questa regola. Anzi, ne è un esempio lampante. Ce ne parla il trio milanese in questa intervista

Ciao Skabomber, benvenuti sul sito del MEI. Domani è un giorno importante per voi: esce il vostro EP “Suono Illegal”.  Ce ne parlate?

È il nostro primo disco in cui presentiamo brani originali composto interamente da noi, e con la partecipazione di nostri  amici che appartengono a diverse realtà musicali, dal rap al punk rock. Suono Illegal è la nostra risposta a temi a noi particolarmente cari: la musica , il lavoro, l’ingiustizia e la legalizzazione. Una prova di coraggio, visto cosa stanno comunicando gli artisti mainstream ed  il periodo difficile che stiamo vivendo.

In “Suono Illegal” ci sono special guest importanti, su tutti Cippa e Noyse dei Punkreas. Come è stato lavorare con loro?

Direi molto facile e sicuramente stimolante. Gli amici (perché di questo si tratta) Kabo, Teo dei Rootical Foundation, Cippa e Noyse dei Punkreas sono stati sin da subito entusiasti e disponibili a collaborare con noi e quando suoni con persone del genere… beh lo senti subito che il risultato è sorprendente. Diciamo anche che non era la prima volta che qualcuno di noi collaborava con gli ospiti che hanno dato il loro contributo a Suono Illegal. Lo Spekkio, ad esempio, ha suonato quando era ancora un “bebè” il sax nel brano “Il Vicino” dei Punkreas e capita ogni tanto che vada a farsi  una suonata con i Rootical Foundation. Che dire, è sempre un piacere ed un privilegio poter collaborare con Artisti con la “A” maiuscola.

Lo Ska è un genere che in Italia, a periodi alterni, ha vissuto dei momenti d’oro. Alcune canzoni Ska sono diventate inni generazionali, complici anche alcuni programmi TV. Nel presente cosa significa per voi fare Ska nel nostro Paese?

Niente di più vero. Lo Ska in Italia ha avuto una vita ad “intermittenza” e oggi non fa parte del mainstream musicale. Di sicuro la scelta di realizzare un EP in un genere quale è lo Ska non è dettata dalla “bramosia” di successo o la voglia di “sfondare” a tutti i costi. Suonare questo genere  vuol dire far musica per ballare, far festa, stare in compagnia con la gente in qualsiasi momento e liberare la mente dalla negatività.  Non solo, per le sue caratteristiche lo Ska ti permette anche di veicolare tematiche serie associandole ad un ritmo che coinvolge, grazie al movimento,  chi ti ascolta. Ed è questa secondo noi la caratteristica più importante di questo genere: vedere il coinvolgimento della gente ai concerti che non solo ascolta, ma si muove, balla e interagisce con noi. in sintesi, comunicare con il divertimento e il ballo. Direi che è un’ottima simbiosi!!

Parlando dei giorni che stiamo vivendo, non è sicuramente un periodo semplice ma sembra che la musica, un settore che forse più di altri sta pagando questa crisi, stia reagendo in modo forte. La stessa uscita di “Suono Illegal” è una boccata d’ara fresca e di allegria apprezzabile e probabilmente necessaria. Vi sentite portatori di un messaggio positivo?

Certamente ci vuole coraggio ad uscire con un disco in questo periodo. Abbiamo dovuto rimandare o annullare le date del tour promozionale ma non aveva senso per noi rinunciare a promuovere il nostro disco. Vogliamo regalare un sorriso a tutti gli ascoltatori di Suono Illegal, in questo momento più che mai. Nella musica e nell’arte in generale vi è sempre un futuro migliore e poi “non può piovere per sempre”.

 

Leggi qui l’articolo originale sul sito ufficiale del MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti.

 

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