Mei/Indipendenti
Mei, Rubrica. MUSICA IN GIALLO. Stefano Colli, come un “fanciullino pascoliano”, ci racconta gli umani sentimenti restituendo al mondo gentilezza e dolcezza
Di Roberta Giallo
Ci sono artisti che riescono a preservare “il fanciullino dentro”, proprio quello che per Pascoli sapeva guardare al mondo e ai suoi misteri in modo differente e sensibilissimo, facendo caso a quelle cose che la maggior parte delle persone non nota, o incautamente ignora.
Ecco, se dovessi trovare un termine brillante per alludere a Stefano Colli, artista poliedrico e dall’animo gentile, direi che egli è un fanciullino, un adulto che ha saputo preservare quell’attitudine giocosa, mite, curiosa alle cose, un adulto che guarda al mondo con la purezza di un bimbo, senza pregiudizio, e con altrettanta purezza ci racconta l’amore.
Ecco, ora non mi fraintendete, perché Stefano é una persona e un artista mite e gentile, ma non certo uno sprovveduto, ha una carriera alle spalle consistente, tour come attore e cantante in Musical importanti, presenze in TV, collaborazioni degne di nota…
Tuttavia, di Stefano è proprio “il fanciullo interiore” che apprezzo di più, la purezza con cui guarda ai sentimenti e ce li restituisce. È questa una qualità umana e artistica rara, e devo dire che quando la riconosco il mondo mi pare un posto migliore!
Proprio per questo era mio desiderio porgli alcune domande, per meglio conoscere questo “bimbo dentro” (Tiziano Ferro lo chiamerebbe così), che parla attraverso la sua voce.
“Una delle poche cose che ho imparato dall’amore, è che quando arriva tutto sembra così naturale”, questi i versi di Rebecca Pecoriello che cantati da Stefano si vestono di fiabesca dolcezza .
Inoltre, tendo a farci caso, trovo rivoluzionari oggi quei cantanti che affidano la scrittura dei testi delle loro canzoni alle donne, dando vita così ad “un nuovo percorso”, ad una nuova era…
Ne approfitto quindi per complimentarmi con Rebecca, non solo autrice del testo, ma anche sensibile interprete insieme a Stefano del singolo “Aquiloni”, che ha visto la luce in febbraio, riscaldandoci il cuore esposto alle intemperie del freddo invernale!
E ora, parto con le domande.
Sei un artista libero, e in questo caso per libertà intendo dire che ami sperimentare e lasciarti andare ad esplorare vari campi della creatività: sei un cantante, ma anche un attore, ti piace il teatro e anche la tv. Ti chiedo: come hai cominciato?
Ero al liceo, avevo 17 anni, ero timidissimo e i miei amici mi hanno praticamente costretto ad iscrivermi ad un corso di musical organizzato dal mio liceo e tenuto da due fuoriclasse come Lorenzo Scuda e Francesca Folloni (degli “Oblivion”). Sono stati loro a farmi calcare per la prima volta il palcoscenico di un teatro e quel giorno ho capito che stare lì sopra mi faceva sentire proprio bene. Non mi ero mai sentito così libero e a mio agio prima!
Così ho deciso di andare avanti cercando di costruire un percorso e ritagliarmi un mio spazio ricorrendo, come hai giustamente detto tu, a linguaggi artistici e creativi sempre diversi: dalla discografia al teatro musicale, passando per televisione e radio.
È uscito da poco il tuo ultimo album “Aquiloni”. Vanta molti artisti ospiti, anche in ruoli diversi. Ti ho sempre visto come una persona corale: quanto è importante per te collaborare con gli altri e, più in generale, nella tua carriera artistica c’è stato qualcuno che ha lasciato un segno, che ha dunque influenzato tuo modo di esprimerti e/o di osservare il mondo?
Hai perfettamente ragione, per me la collaborazione con altri artisti, la coralità, ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale. Questo non solo nel mio lavoro in realtà, ma anche nella vita di tutti i giorni. Ho sempre trovato molto stimolante l’incontro con l’altro, con tutto ciò che è “altro” rispetto a me e che quindi mi ha permesso di aprire nuovi orizzonti, fornendomi l’opportunità di analizzare le cose da un punto di vista ogni volta diverso, abbracciare un altro sguardo. Questo approccio del resto è anche alla base del lavoro dell’attore.
Mi ritengo una persona molto curiosa, leggo tantissimo e ho sempre cercato di fare tesoro di tutti gli incontri professionali e umani che la vita mi ha dato l’opportunità di abitare.
Sono particolarmente felice ed orgoglioso degli artisti che hanno collaborato all’uscita del mio primo album: partendo dal M° Giancarlo Di Maria (il mio attuale produttore artistico)con il quale ho condiviso un bellissimo lavoro di ricerca musicale fino ad arrivare ad Ivano Marescotti, Iskra Menarini, Giò Di Tonno e Rebecca che hanno messo a disposizione il loro grande talento e la loro voce per questo progetto.
Nel singolo di lancio “Aquiloni”, duetti con Rebecca. Come vi siete conosciuti, come è nato questo vostro featuring/sodalizio artistico?
La presenza di Rebecca in questo progetto è stata davvero fondamentale perché, oltre ad aver duettato con me, ha ache firmato come autrice tre brani del disco: “Aquiloni”, “M’innamoro al buio” e “Mozambico”(che io e lei abbiamo firmato insieme al M° Di Maria). Ci siamo conosciuti a Verona in occasione della produzione di un musical dedicato ai 60 anni dello Zecchino D’Oro, che ci ha poi portato in giro per l’Italia per due anni. E’ nata così un’amicizia profonda e si è creata una sinergia artistica molto rara e preziosa che prosegue ancora oggi.
L’anno passato, ma anche quello in corso, ha messo a dura prova la vita degli artisti e non solo… Come lo hai passato?
E’ stato un periodo molto difficile e purtroppo non è ancora finito. Soprattutto da un punto di vista mentale: l’impossibilità di una progettualità, una luce che sembrava sempre più lontana in fondo al tunnel (nella speranza che adesso si stia finalmente avvicinando!), un contesto politico e sociale che sembra ritenere marginale se non addirittura “non necessario” il tuo lavoro, ecc. Ma nonostante questo ho sempre cercato di guardare avanti e ho deciso, insieme al mio team, di uscire con l’album nonostante il periodo così incerto e complesso (anche da un punto di vista promozionale e di diffusione per un artista emergente). Avevo bisogno di rompere quel silenzio che si era creato intorno a me, di non sentire più parlare solo di numeri, ma anche di emozioni, di vita.
Domanda difficilissima, chi è Stefano Colli oggi e chi sarà domani?
Confermo: domanda difficilissima ahah!!
Sono una persona che continua a “cercarsi” ogni giorno, che crede (nonostante tutto) che l’arte abbia un grandissimo potere, che possa davvero cambiare molte cose e tirare fuori la parte migliore delle persone. Oggi non so dirti neanche cosa farò stasera, figuriamoci cosa farò e chi sarò domani! Spero che il mio lavoro continui ad esistere e a regalarmi nuove opportunità. Poi sogno un abbraccio vero (senza igienizzante) e un bel viaggio! Partiamo da quelle piccole cose che mai come adesso sembrano giganti.
Grazie Stefano, in bocca al lupo per tutto!
Laureata in Scienze Filosofiche, Roberta Giallo è cantautrice, autrice, performer, pittrice etc. Si definisce un “ufo” o “un’aliena perennemente in viaggio”.
Ha già scritto di musica per Vinile e All music Italia. Musica in Giallo è la sua prima rubrica musicale per OAPlus e MeiWeb.
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Crediti foto: Mei