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“London Calling” quell’album-rivoluzione dei Clash

Il 14 dicembre del 1979 esce il terzo lavoro dei Clash destinato a rivoluzionare il futuro artistico della band e del punk

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"London Calling" quell'album-rivoluzione dei Clash

Il 14 dicembre del 1979 i Clash fanno uscire il loro terzo album London Calling. Le sonorità del progetto, totalmente diverse dai precedenti lavori del gruppo, fanno dell’album un punto di svolta e di non ritorno nella storia della band e del movimento punk.

I precedenti lavori

The Clash

I Clash, al 1979, hanno in attivo tre dischi. Il primo, The Clash è uno dei migliori esempi del punk d’annata 77. Nel disco, uscito nell’aprile del 1977, si parla infatti di periferia, miseria, rivolta, violenza. Il tutto è condensato in canzoni-shot che raramente superano i due minuti, esattamente come vuole il primissimo punk.

Give ‘Em Enough Rope

Uscito nel 1978, il secondo lavoro dei Clash vede allungare la durata di quasi tutte le canzoni (nessuna sotto i 3 minuti), che si presentano già più strutturate. Se le tematiche rispetto al precedente progetto cambiano e diventano di maggiore ispirazione socialista e autobiografica, le sonorità sono ancora prettamente punk (il giro iniziale della prima traccia, Safe European Home, è di una potenza non indifferente).

London Calling

Nel 1979 i Clash cambiano tutto. Potremmo sbrigativamente dire che nel disco non ci sono pezzi punk ma non è così semplice. E’ il punk stesso a mescolarsi in un cocktail di generi, trovando nuovi modi per declinarsi. La prima traccia conferisce il titolo all’album ed è appunto London Calling. Qui l’atmosfera cantata in maniera sofferta da Joe Strummer è quella di un olocausto nucleare, di un futuro distopico dove Londra è la protagonista. Il sound è un magnifico mix tra Reggae, Ska e un certo beat inglese anni 60′ (evidente l’influenza di brani come I Can’t Explain degli Who, o You Really Got Me dei Kinks)

Il ruolo del Reggae

Certamente sia il Reggae che lo Ska trovano larghissimo spazio nel disco, ma non vengono utilizzati per raccontare temi cari ad esempio a Bob Marley e al rastafarianesimo. In London Calling si parla di devastazioni, guerre, politica impegnata e di lotta. The Guns of Brixton, ad esempio, è un magnifico esempio di questo reggae di protesta. Nella canzone, scritta e cantata dal bassista del gruppo Simonon, si descrive in maniera cruda e nichilista la realtà criminale di Brixton, senza appelli alla pace o all’amore.

La copertina: un chiaro messaggio

La copertina del disco, raffigurante Simonon nell’intento di distruggere il proprio basso sul parco, è un chiarissimo tributo alla copertina del primo album di Elvis Presley. La scelta, soprattutto dopo l’ascolto del disco, è comprensibile. Si tratta di esemplificare tramite la copertina la volontà del gruppo di ritornare ad esplorare le radici del Rock and Roll. Dopotutto, un brano come Brand New Cadillac è chiaramente un tributo agli anni ’50.

Il successo di London Calling

London Calling sancisce il successo dei Clash a livello mondiale. Le nuove sonorità rendono, ad esempio, più appetibile il gruppo in quegli Stati Uniti dove il punk aveva trovato il proprio spazio tramite la New Wave di band come Ramones, Television o Devo. L’album sarà un punto di non ritorno non solo per i Clash, ma per tutto il movimento punk, che dopo questo disco non sarà più lo stesso.

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