Musica

“La soluzione reboot”, ottimo il riavvio del collettivo Funk Shui Project e Davide Shorty

Pubblicato

4 anni fa

10 Agosto 2020

LA SOLUZIONE REBOOT | LA RECENSIONE

Prendi uno dei collettivi torinesi più interessanti dell’ultima decade, il Funk Shui Project, aggiungici un giovane maestro del soul – rap, Davide Shorty, buttaci feat. del calibro di Roy Paci (“Carillon”) e Johnny Marsiglia (“Solo con me”), ed il risultato non può che essere succulento. “La soluzione Reboot”, fuori per Totally Imported/Artist First ad un anno da “La soluzione”, è il nuovo lavoro firmato Funk Shui Project e Davide Shorty, e le dieci tracce che in parte riprendono ed in parte integrano il precedente lavoro, con un sapiente “riavvio”, per l’appunto, si lasciano ascoltare tutte d’un fiato.

“Nei momenti di instabilità, la ricerca, musicale ed umana, è la nostra risposta”, dichiarano gli artisti a proposito del bell’album in questione, che infatti non potrebbe essere più contemporaneo e più felicemente conservatore al contempo: se i testi, accorti, attenti, puntuali, inusuali, ricercati e fortemente attenti al dettaglio ed al presente, richiamano le sfumature più intense dei giorni nostri, il flow ed il sound del lavoro, sempre a cavallo fra la melodia, il rap/hip-hop ed il soul, richiama la più felice tradizione delle nostre coste (“Neffa & i messaggeri della dopa”, “La morte dei miracoli” di Frankie hi-nrg mc”, fra tutti), in una commistione felice e riuscita con un sound nativo americano alla Tupac, alla Dr. Dre, fino ai ritmi più melodici e quasi pop di John Legend.

Grandi nomi insomma che non suonano affatto blasfemi nell’accostamento alla ricerca accurata de “La soluzione reboot”, un disco che saggiamente riprende la lezione secolare rimaneggiandola con cura estrema e sapiente, nel risultato di un lavoro assolutamente godibile, che riesce a far emergere stile e personalità, che evita lo scimmiottamento a favore di una dichiarazione d’intenti chiara, composita, pienamente realizzata. “La soluzione reboot” si rivela pertanto un continuo saltello temporale dal passato all’avanguardia, ed ha il grande onere di mantenere credibilità e convincimento sempre alti, merito della levatura professionale altissima dei suoi autori.