Musica
“Is this what we want”: l’album muto contro l’intelligenza artificiale nella musica
Oltre mille artisti, tra cui Damon Albarn, Kate Bush e i Jamiroquai, hanno registrato un album muto contro l’intelligenza artificiale.

Il 25 febbraio 2025, oltre mille artisti, tra cui Damon Albarn dei Gorillaz, Kate Bush e i Jamiroquai, hanno pubblicato un album completamente muto intitolato “Is This What We Want?” per protestare contro le nuove leggi britanniche sul copyright relative all’uso dell’intelligenza artificiale.
L’album, disponibile su Spotify e altre piattaforme di streaming, contiene 12 tracce di silenzio, passi e rumori ambientali, con titoli che formano la frase “Il governo britannico non deve legalizzare il furto di musica per favorire le aziende di IA“.
La protesta nasce dalla proposta del governo britannico di introdurre un’esenzione dal diritto d’autore che consentirebbe alle aziende di intelligenza artificiale di addestrare i propri modelli utilizzando opere protette senza necessità di licenza.
Gli artisti coinvolti, tra cui Hans Zimmer, Cat Stevens, Tori Amos e i membri dei Clash e dei Radiohead, temono che questa legge possa danneggiare irreparabilmente la creatività umana a favore della fredda efficienza delle macchine.
I profitti di Is this what we want
Ed Newton-Rex, promotore dell’iniziativa e co-fondatore di Fairly Trained, ha dichiarato che la proposta di legge “consegnerebbe gratuitamente il lavoro di una vita dei musicisti britannici alle aziende di IA”, mettendo a rischio un’industria che nel 2023 ha contribuito all’economia britannica con 7,6 miliardi di sterline. I profitti dell’album saranno devoluti all’associazione di beneficenza Help Musicians, a sostegno della battaglia per il futuro della musica