Coronavirus
Dodi Battaglia e Perle2, un disco live raccontato ai tempi del Coronavirus – INTERVISTA
Dodi Battaglia, figura storica del chitarrismo italiano, e per mezzo secolo elemento di spicco dei Pooh, continua a produrre dischi e proprio in questo ultimo periodo, così surreale e assurdo per tutti noi, ha fatto uscire un live intitolato “Perle2” che sta risquotendo davvero molto successo.
Abbiamo intervistato il chitarrista bolognese col quale si è potuto spaziare veramente a tutto tondo toccando svariati argomenti perchè quando incontri chi vive la musica da oltre mezzo secolo diventa impossibile fermarsi a parlare solo di un disco!
INTERVISTA
Dodi, proprio in pieno periodo di “lockdown” sei uscito con una collaborazione splendida con Marco Balena in Sincerity dove la tua performance è andata oltre i canoni per i quali ti conosciamo, cosa significa per te sentirti libero nell’esprimerti?
Beh, in tanti anni di carriera debbo dire che non mi sono mai sentito legato o costretto ad un certo tipo di chitarrismo e credo che sia fondamentale poter esser sè stessi con il proprio strumento a prescindere da tutto e, ti dirò, anche con i Pooh non mi sono mai sentito particolarmente imbrigliato in canoni rigidi o simili.
Sincerity è una collaborazione nata in uno dei periodi più assurdi che abbiamo dovuto vivere, il “lockdown” causa covid, come hai vissuto questo periodo così surreale nel quale ognuno di noi si è ritrovato?
Eh, diciamo che per chi fa il nostro mestiere è davvero complicato perchè, oltre al fattore meramente economico (noi se non suoniamo non guadagniamo e con noi tutte le persone che stanno dietro al mondo della musica) c’è stata una componente emotiva di grande impatto…
Io vivo per il rapporto live con la mia gente, ho sempre girato tantissimo e non ho mai snobbato i fan quindi questo scambio di energia dava vita e motore alle mie giornate ed alle mie settimane poi, di botto, tutto chiuso, tutto fermo ed ognuno di noi si è ritrovato chiuso in casa e non sempre in situazioni di serenità…
E’ stata una botta emozionale davvero inaspettata della quale nessuno poteva aver sentore… Per fortuna avendo lo studio praticamente sotto casa ho potuto lavorare e scaricare le energie e proprio Sincerity è stato l’esempio di come ci si possa inventare qualsiasi cosa pur di dare sfogo alla creatività ed a quelle energie che non potevano trovare sfogo nei mesi di chiusura totale.
Ovviamente la tua storia musicale affonda le radici in periodi ed anni dove, soprattutto a Bologna, il fermento musicale era impressionante, come ti trovi oggi in una realtà musicale così diversa con la rete ed il mondo social che la fanno da padrone?
Secondo me bisogna decidere sempre quali sono le “regole d’ingaggio” (sorride – ndr) e quindi devi capire se vuoi stare sul treno e provarci oppure no…
Credo che nessuno quando tutto questo è iniziato avrebbe potuto immaginare che piega avrebbero preso le cose ed oggi ci ritroviamo a dover gestire anche questo dovendoci calare, piaccia oppure no, in una realtà così particolare…
Vedi, anno scorso attraverso i social ho organizzato un “Dodi Day” a Bellaria (Igea Marina) e mi sono ritrovato migliaia di persone che hanno aderito all’evento arrivando da tutt’Italia e sono ben conscio che una roba del genere prima sarebbbe stata complicatissima da organizzare, mentre con i mezzi di ogi diventa quasi banale raggiungere in un click chi ti segue…
Insomma, ciò che voglio dire è che abbiamo un mezzo diverso rispetto al passato, ma con potenzialità impressionanti e tutte da sfruttare quindi usiamo ciò che abbiamo e via…
La realtà musicale di oggi è stata un po’ sparigliata anche dall’avvento del fenomeno “Talent”, posso chiedere ad un’icona come te cosa ne pensi?
Sarò sincero, non credo se ne possa parlare nè bene nè male, certo è che con le mutazioni che ha subito il mondo della discografia, praticamente dischi non se ne vendono quasi più, chi si approccia a questo tipo di evento deve sapere che può esser una grande opportunità come, allo stesso tempo, un vero e proprio baratro dove si può cadere pesantemente.
Vedi, ai nostri tempi le case discografiche impostavano un percorso artistico con le band o gli autori e in quel periodo si portava avanti un progetto…
Magari tra questi investimenti che faceva la major saltava fuori il fenomeno da un milione di copie e si andava avanti…
Oggi purtroppo il discorso progettazione non esiste quasi più, si vanno a vedere, appunto, i talent, le visualizzazioni su Youtube e si prova a vedere, ma di certo non è una pianificazione e la sensazione del navigare a vista è veramente forte.
Ti faccio un esempio, ho partecipato al programma All together now dove ho visto veramente personaggi di un talento e bravura immensi e la grande malinconia è vedere che per molti di loro poi non ci sarà uno sbocco poi, non dimentichiamolo, partendo proprio da queste situazioni anche chi emerge resta poi imbrigliato in dinamiche contrattuali dove la propria vera indole artistica non viene messa in evidenza per dare più importanza ad una realtà mainstream legata alle radio, alle loro playlist e via dicendo…
Veniamo ai tuoi progetti di oggi, dopo “Perle1” arriva anche “Perle2” che sta bissando il successo del primo doppio, puoi raccontarci un po’ la storia di questo ultimo tuo progetto?
Beh, premettendo che Perle1 mi ha dato davvero grandi soddisfazioni per vendite e gradimento dei fan, posso dire che il volume 2 sta confermando il discorso legato al suo predecessore e, forse, può arrivare anche a superarlo…
Anche perle2 è uscito in questo periodo, come è nata l’idea? Era già tutto pronto?
Pronto? (sorride – ndr)
Ma assolutamente no e proprio in questa fase dove, come ho detto prima, tutto sembrava fermo e paralizzato per ogni tipo di situazione ho pensato, assieme al mio team, di mettere a posto le tracce del mio tour interrotto nel mese di febbraio per le note vicende legate al covid, ho iniziato, io a Bologna ed il mio fonico a Verona, a lavorare per tirar fuori le cose migliori di quelle date con, per l’appunto, Sincerity come inedito ed alla fine è uscito non un disco live, bensì un vero e proprio best dove abbiamo inserito le cose migliori le quali, a quanto pare, stanno proprio piacendo a chi mi segue e, de facto, Perle 2 è proprio un regalo che ho voluto fare ai fan per cercare, nonostante tutto, nonostante il periodaccio buio per ognuno di noi, di poter staccare un po’ la spina con buona musica che non fa mai male!
Ed a questo punto è inevitabile chiederti se hai qualche freccia ulteriore al tuo arco per il futuro, puoi dirci qualcosa in merito?
Vedi, quando fai questo mestiere che, in verità è una passione viscerale, non puoi e non riesci a fermarti quindi sì, ci sono cose in ballo con dettagli che debbono esser ancora sistemati, ma in pentola c’è sempre qualcosa che bolle quindi non posso che raccomandarmi di continuare a seguirmi perchè spero di poterne far ancora delle belle! (ride – ndr)
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