Musica

Il Pagante, “Portofino”: la nostalgia disillusa per la Milano da bere

Pubblicato

4 anni fa

29 Agosto 2020

Federico Renzi

Torna Il Pagante con un nuovo singolo, ed è subito effetto nostalgia anni ’80-’90.

TESTO

“Vorrei una casa con il campo da golf, che film
A badare ai miei figli una colf un po’ milf
Una moglie che già dorme
Quando torno tardi la notte
Tutto fatto come Di Caprio in The Wolf of Wall Street
Io nei sogni sono così
Più viziato di Richie Rich
Ho una collezione di Patek Philippe
Che i miei fra’ in Liguria dicono belin
Brizzolato come Briatore
Divorziato senza rancore
Una fidanzata ventenne
Uno yacht che porta il suo nome

Esprimi un desiderio se
Dal cielo cadono stelle Michelin
E resti umile però in un posto figo
Poi ti risvegli su uno yacht che ti porta fino

A Portofino, Portofino
Ti porto fino a Portofino, Portofino
Portofino, Portofino
Ti porto fino a Portofino, Portofino

Io nei sogni quello che vorrei ce l’ho
Una Porche, una carta senza plafond
Sposerei lui solo per la comfort zone
E anche un po’ per le borse di Louis Vuitton
Fascino dell’imprenditore
Anche se indagato per evasione
Resterò nella mia villa a Portofino
Finché il fisco non mi porterà in prigione

Esprimi un desiderio se
Dal cielo cadono stelle Michelin
E resti umile però in un posto figo
Poi ti risvegli su uno yacht che ti porta fino

A Portofino, Portofino
Ti porto fino a Portofino, Portofino
Portofino, Portofino
Ti porto fino a Portofino, Portofino

Esprimi un desiderio se
Dal cielo cadono stelle Michelin
E resti umile però in un posto figo
Poi ti risvegli su uno yacht che ti porta fino

Sogno le feste un po’ snob
Per quelli dello yacht club
E i flûtes che brillano di Armand de Brignac
Tra un quadro di Monet e un costume di
Dai portami con te

A Portofino, Portofino
Ti porto fino a Portofino, Portofino
Portofino, Portofino
Ti porto fino a Portofino, Portofino”

“Portofino” conferma il trio Il Pagante come uno dei migliori e più attenti riciclatori degli anni 80-90 del Bel Paese. Capaci di ricreare musicalmente e testualmente quel periodo, riaggiornandolo quel tanto che basta per evitare l’effetto vintage e copia-incolla, rilasciano brani che pur non aggiungendo nulla a quanto già detto e ridetto meglio da altri, riescono a far ballare senza essere banali. Merito di testi dotati di quel tanto d’ironia e critica sociale senza alcuna velleità consciuos che danno l’impressione di tornare per un attimo a quel periodo, ma senza accettarne in toto i vizi, i pregiudizi, i mali. Questo c’entra qualcosa con la trap e il rap che siamo soliti recensire? A prima vista no, ma le analogie e le contaminazioni si colgono a livello più sottile. Il culto per il denaro, i marchi e la visibilità social (in questo caso televisa) non sono acefali e acritici come nella Trap, ma si percepiscono comunque sotto le critiche spuntate e i richiami iconografici presenti nei testi. La vena di (molto vaga) critica sociale è mutuata dal rap tricolore, basti pensare agli Articolo 31 periodo “L’italiano medio” e più recentemente alla produzione di gente come Fedez, rapper con una qualche coscienza politica ma ancorati al mainstream pop. “Portofino” è l’ultimo tassello di questo discorso iniziato nel lontano 2012 ma salito al successo commerciale con l’album “Entro in pass” del 2016, guarda caso proprio l’anno in cui la Trap si affermava come musica di punta fra i giovani. Un tassello che non si discosta con quanto già fatto e detto dal trio, con la sua base pop dance e il suo testo che gigioneggia nel passare da un richiamo cinematografico ad un brand, da una battuta da Yacht club ad un titolo rubato al quotidiano “La Repubblica”.
Cosa aggiungere? “Portofino” de Il Pagante è un singolo ballabile senza essere stupido, niente più niente meno.