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Gué Pequeno, “Sinatra”: il trionfo del kitch trap

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“Sinatra” è un album tronfio e magalomane fin dal titolo. Gué Pequeno si sente il padre nobile della Trap italiana e lo dice chiaramente, forse troppo.

Gué per chiunque conosca un minimo la storia del rap italiano non ha bisogno di presentazioni. Diventato famoso con i Club Dogo, Gué col tempo si è ritagliato una carriera solista persino più fortunata commercialmente di quella sperimentata con la crew d’origine. Il successo commerciale (la critica invece non è sempre compatta nelle sue valutazioni) ha reso il golden boy del rap milanese il padre indiscusso della trap italiana, tanto da tenere a battesimo gente tipo Sfera. “Sinatra” è quindi la consacrazione della consacrazione, un’orgia di auto celebrazione a tratti imbarazzante. Ma va bene così.

Il primo singolo estratto mette già in chiaro cosa ci aspetta. Produzione 2nd Roof e Charlie Charles, base talmente alla Sfera che la presenza del ragazzo di Cinisello Balsamo nel video pare pleonastica. Le barre sono così fieramente cliché trap che da sembrare a tratti autoironiche. Eppure qui è tutto tremendamente serio: Gué si sente il padre della scena e quindi vuole dimostrare che ne maneggia i topos con la disinvoltura di chi li ha creati. Singolo spacca classifiche, a due anni di distanza non fa lo stesso effetto di quando è uscito, ma si lascia ascoltare.

Base ripresa da “Oro” di Mango (rielaborata niente meno che da Big Fish), “Bling Bling” è un brano trap con pesanti influenze dance hall e stereotipi trap life snocciolati con una solerzia veramente ammirevole. Nonostante come singolo abbia fatto il botto, oggi questo brano risulta uno dei più datati del lotto.

Il feat con Frah Quintale è una canzone trap d’amore tormentato con base pop. Brano ottimo per colpire al cuore le pre-adolescenti in bomba ormonale, per tutti gli altri è una canzone fin troppo easy listening. Questo genere viene decisamente meglio a Fred De Palma.

Il feat con DrefGold e Sfera non poteva che essere l’apoteosi delle premesse dell’album. “Borsello” è così spietata nel mettere in fila tutti gli stereotipi trap da essere a tratti cringe. Riascoltarla oggi fa uno strano effetto: nel 2018 già la Trap aveva finito tutti gli argomenti, e poteva partorire canzoni come questa… antologie scazzate del già detto e ridetto. Stesso discorso vale per “Claro” in feat con Tony Effe e Prynce.

Per trovare qualcosa di leggermente diverso bisogna arrivare a fine album, e godersi questo feat con Marra e Luchè. Nulla di eccezionale, ma per lo meno c’è qualche variante nelle barre e la base minimale alla DPG funziona bene.

come risulterà evidente è inutile continuare nell’analisi. “Sinatra” è l’album autocelebrativo di Gué e della scena trap giunta al successo commerciale. Fra feat e produzione ci sono praticamente tutti quelli che contano, da Milano a Salerno. Il risultato non è propriamente esaltalte, complici basi non particolarmente ispirate e barre che rimestano cliché ad ogni pié sospinto. Il pubblico applaude, ma da Gué era lecito aspettarsi molto di più.

VOTO: 6,5/10

AGGETTIVO: tronfio

TRACKLIST

 

  1. Hugh Guefner – 1:19
  2. Trap Phone (feat. Capo Plaza) – 3:20
  3. Borsello (feat. Sfera Ebbasta & DrefGold) – 3:22
  4. 2% (feat. Frah Quintale) – 3:31
  5. Bling Bling (Oro) – 3:28
  6. Claro (feat. Tony Effe & Prynce) – 2:06
  7. Bastardi senza gloria (feat. Noyz Narcos) – 2:36
  8. Bam Bam (feat. Cosculluela & El Micha) – 3:35
  9. Sobrio (feat. Elodie) – 2:35
  10. Babysitter – 3:29
  11. Modalità aereo (feat. Luchè & Marracash) – 3:10
  12. Hotel – 3:47

ALBUM: SINATRA

ARTISTA: GUE’ PEQUENO

ANNO: 2018

ETICHETTA: ISLAND

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