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“Crepe” è il secondo Ep (non necessario) di Irama

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CREPE | LA RECENSIONE 

A soli 25 anni il carrarese doc Irama ha un curriculum da fare invidia: dall’esordio già blasonatissimo del 2016 nientedimeno che sul palco dell’Ariston fra le nuove proposte del Festival di Sanremo con il brano “Cosa resterà”, fino alla vittoria della diciassettesima edizione del talent show “Amici di Maria De Filippi”, passando di nuovo per Sanremo col fortunato singolo “La ragazza con il cuore di latta”, il giovanissimo Irama, al secolo Filippo Maria Fanti, non pago vince pure l’Edizione Speciale 2020 di Amici, dedicata alla raccolta fondi della Protezione Civile per l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.

Dopo dodici singoli, due album in studio ed un fortunatissimo Ep (“Plume”, fuori nel giugno del 2018 per la Warner), Irama esce col suo secondo Ep dal titolo “Crepe” (Warner, agosto 2020), un lavoro di sette tracce che proprio sulle “crepe” del suo titolo si muovono.

Parafrasando lo stesso autore infatti, questo è un lavoro contro i preconcetti, le preconfezioni, gli stilemi, i paletti di genere: d’altronde, ad uno cresciuto a pane, Guccini e De André, e che ha poi trovato la folgorazione sulla via di Damasco dell’Hip-Hop, ingabbiarsi dentro la struttura di un genere preimpostato non sta, giustamente, per niente bene. Le milioni di visualizzazioni su YouTube gli danno anche ragione, impossibile negarlo, basti pensare al successo nazionale dei tre singoli estratti dall’Ep (“Arrogante”, “Mediterranea” e la title-track), ma è altrettanto innegabile come la voglia di affrancarsi dal mainstream del nostro lo ributti con tutte le scarpe, ancora una volta, proprio nel mare magnum in cui il caro Irama cerca disperatamente di non nuotare: il pop-rap del giovane musicista infatti risulta essere quanto mai acerbo, troppo sovente banale, privo di una base solida o di un’idea unitaria, nonché di un contenuto di fondo che rimandi almeno ad una personalità vagamente definita, seppur velatamente accennata. Il potenziale ci sarebbe pure, in realtà, dato da testi non proprio malaccio, un’intonazione decente e un carisma vocale non indifferente, ma anche questo suo ultimo lavoro dimostra che le crepe, nell’arte, bisogna non solo riconoscerle e riconoscervisi, ma anche saperle arredare. Con stile, possibilmente.

VOTO: 6/10

AGGETTIVO: BANALE 

TRACKLIST:

  1. Crepe
  2. Bazooka
  3. Mediterranea
  4. Flow
  5. Arrogante
  6. Eh mama eh
  7. Dedicato a te
  8. Mediterranea (feat. De La Ghetto)

ALBUM: CREPE

ARTISTA: IRAMA

ANNO: 2020

ETICHETTA: WARNER

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