Musica
Clock Around The Rock: #8 La nuova musica Beat inglese (parte 1)
A partire dal 1962 i giovani inglesi cresciuti a skiffle e rock and roll iniziano a reinterpretare in maniera originale i loro maestri
All’alba del decennio degli anni 60 l’Inghilterra presenta una grande schiera di giovanissimi musicisti, cresciuti suonando lo skiffle, che reinterpretano in maniera originale i migliori brani del rock and roll e del rhythm and blues americano. Particolarmente influenti sono le canzoni di Buddy Holly, facilmente riproponibili ed estremamente popolari. Questi giovanissimi artisti formano una grande quantità di piccole band che, a macchia d’olio, si diffondono in breve tempo in tutto il Regno.
I Beatles al provino della Decca: 1 gennaio 1962
Per comprendere il repertorio e il sound di questi gruppi musicali intorno al 1961/1962 è interessante ascoltare quello proposto da una band di Liverpool dal nome insolito: i Beatles. Il primo gennaio del 1962 il gruppo, formato da John Lennon, Paul Mc Cartney, George Harrison e Pete Best, è a Londra negli studios della Decca records, per provare a strappare la possibilità di incidere un disco.
Il repertorio
Le canzoni che i quattro di Liverpool propongono alla Decca sono soprattutto delle cover, riarrangiate specialmente dal punto di vista vocale, di vecchie canzoni come Besame Mucho o di classici del rock and roll come Crying Waiting Hoping di Buddy Holly e Memphis Tennesse di Chuck Berry.
Dopo l’audizione però non sono i Beatles ad essere selezionati (non abbastanza convincenti), bensì una band londinese chiamata Brian Poole and The Tremeloes, che può così incidere il disco al posto dei quattro di Liverpool.
Un’epidemia di gruppi musicali
Brian Poole and the Tremeloes, The Searchers, Dave Clarke Five, Gerry and the Pacemakers, The Hollies sono solo alcuni tra l’infinita schiera di gruppi beat che si formano in quegli anni tra il 1961 e il 1963. I membri di queste band hanno tutti vent’anni o pochissimo di più (tutti nati dopo il 1940) e, benché non abbiano ancora una grande capacità di scrittura, iniziano però a differenziarsi gli uni dagli altri dal punto di vista del sound, nonostante, alla fine, i brani che suonano (almeno agli inizi) sono pressocché gli stessi.
Il caso Twist and Shout
L’esempio più evidente è rappresentato da Twist and Shout, brano rhythm and blues pubblicato nel 1962 dagli statunitensi Isley Brothers: praticamente una costante nei repertori delle band beat di quell’anno. Tra i complessi più famosi a presentare il brano nello stesso anno 1963 ci sono: i Beatles, che la includono nel loro primo disco, Brian Poole and the Tremeloes e The Searchers. Ascoltando le tre diverse versioni è possibile accorgersi delle differenze stilistiche che percorrono i brani (Versione Beatles, versione Tremeloes, versione Searchers) .
L’importanza nelle armonie vocali
Comun denominatore di tutte queste band è la rilevanza della parte vocale, più importante di quella strumentale. I gruppi beat prendono infatti alcune soluzioni melodiche proprie del doo-wop (tranne l’uso del falsetto) e le applicano ad una parte ritmica e strumentale tipicamente rock and roll, che risulta così più leggero e “addolcito”. In sostanza, i musicisti inglesi operano una sintesi di tutto ciò che è arrivato dagli Usa negli ultimi anni, creando un prodotto originale mai sentito prima.
Un nuovo aspetto per la nuova musica
I Beatles tra i primi, ma poi tutti gli altri complessi beat, iniziano, dal 1962, a cambiare drasticamente il loro aspetto e abbigliamento. Come per discostarsi anche visivamente dalla musica anni 50, i musicisti iniziano progressivamente ad abbandonare i “ciuffi” dei teddy boys, le giacche di pelle e gli stivali da motociclista per uno stile più pulito e moderno (da qui la nuova sottocultura dei Mods). Lo stile che ha reso noto nell’immaginario collettivo i Beatles, diventa comune a tutti i gruppi musicali: capelli più corti e pettinati con una frangetta sulla fronte, completo, camicia bianca, cravatta e stivaletti di pelle.
Il fenomeno che prende piede nel Regno Unito nel 1961/1962 è destinato ad amplificarsi a dismisura conquistando il mondo intero. In questa prima fase però questi artisti (i Beatles in primis) fanno però i conti con una propria insicurezza compositiva che lascia ancora spazio a repertori composti in larghissima parte da cover di brani americani. Sarà a partire dal 1963 che avverrà un cambio di tendenza, pilotato dai Fab Four di Liverpool, oggetto del prossimo episodio di Clock Around The Rock.