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Adriano Celentano: tanti auguri ad un simbolo della canzone italiana

Compie oggi gli anni Adriano Celentano, cantante, artista poliedrico e simbolo della storia della canzone italiana

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Adriano Celentano: tanti auguri ad un simbolo della canzone italiana
Crediti foto: Screenshot YouTube

Nel giorno dell’Epifania del 1938 nasce, a Milano, uno dei più stravaganti personaggi della canzone italiana: Adriano Celentano. Artista poliedrico capace di cimentarsi sia nella musica, che nel cinema, Celentano rappresenta sicuramente una figura importante della storia italiana della seconda metà del secolo scorso.

Adriano Celentano il molleggiato

Nel 1958, appena ventenne, Celentano è tra i primissimi in Italia a suonare e cantare il Rock and Roll in italiano. Attraverso brani come Ciao ti dirò, Il tuo bacio è come un rock, Desidero te e 24.000 baci, il giovane milanese viene immediatamente etichettato nei cosiddetti “urlatori” della musica ribelle. Viene inoltre soprannominato il molleggiato per il suo strano modo di muoversi durante le esibizioni, che ne fa subito un personaggio particolare.

Gli anni 60 e il grande successo

Durante tutto il decennio del boom economico, iniziato con un’apparizione ne La Dolce Vita di Fellini,  Celentano registra alcuni dei brani più celebri della storia della canzone italiana. Canzoni come Il ragazzo della via Gluck, Azzurro e Chi non lavora non fa l’amore (uscita nel 1970), sono infatti brani diventati simboli della cultura musicale nazionale e tutt’ora omaggiati da numerosi artisti.

Gli anni 70

Il nuovo decennio si apre con la vittoria a Sanremo 1970 con la canzone Chi non lavora non fa l’amore, cantata assieme a sua moglie Claudia Mori. Il brano è un ironico affresco delle problematiche sociali di un’Italia alle prese con l’onda lunga del 68 che si apprestava ad entrare negli anni di piombo. Degli anni 70 è anche la celeberrima Prisencolinensinainciusol, folle ma geniale canzone no sense più volte etichettata come l’antesignana del rap. Alla fine del decennio però dopo numerosi tour negli stadi, Celentano decide di non esibirsi più dal vivo, analogamente alla sua amica e collega Mina (con la quale realizzerà nel 1998 un album).

La carriera cinematografica

Nel corso della sua carriera Celentano si è spesso prestato al grande schermo in virtù dell’eccentricità della sua figura. Dopo aver recitato nei cosiddetti “musicarelli” (film musicali a cavallo del 1960 realizzati spesso per soli fini promozionali), durante gli anni 70 prende parte ad un grande numero di pellicole meno espressamente musicali. Recita ad esempio in pellicole in costume quali Er più – Storia d’amore e di coltello (1971), Le cinque giornate di Dario Argento (1973) Rugantino (1973) e molte altre. Con l’avvicinarsi degli anni 80 invece, sveste i panni dei personaggi ottocenteschi per pellicole più prettamente comiche e originali come Innamorato Pazzo del 1981 e Grand Hotel Excelsior del 1983.

Il nuovo millennio

Nonostante continui alti e bassi commerciali, Adriano Celentano arriva al nuovo millennio come una figura ancora estremamente popolare grazie anche alle numerose trasmissioni televisive a cui prende parte. Ma quando nel 2006 l’Università di Foggia propone di conferire al milanese la laurea honoris causa in Lettere e Filosofia, questi rifiuta gentilmente motivando così la propria scelta:

«non posso accoglierla perché sarei costretto a migliorare e non voglio prendermi troppo sul serio. Sono e resto sempre il “Re degli Ignoranti».

In questa motivazione sta tutto l’estro di Celentano, che mai ha voluto prendersi troppo sul serio preferendo, di gran lunga, l’ironia e la comicità all’impegno serioso.

Ancora tanti auguri di buon compleanno quindi al molleggiato Adriano Celentano, che tante belle canzoni e allegria ha regalato, nel corso della sua lunga carriera, alla cultura del nostro paese.

 

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