Musica
Addio a Ezio Bosso, il pianista sull’oceano del coraggio e della passione per la musica
Ezio Bosso è morto a 48 anni. Se l’è portato via una malattia neurodegenerativa che lo tormentava da anni ma che nonostante tutto non gli ha impedito di diventare uno dei nomi più noti del panorama musicale italiano. A dare la notizia della scomparsa del pianista, direttore d’orchestra e compositore torinese è il Corriere della Sera.
“Pianista per caso”, come amava definirsi lui stesso durante le interviste, Bosso aveva trovato la popolarità quando nel 2016 fu invitato da Carlo Conti come ospite d’onore del Festival di Sanremo. Sul palco dell’Ariston Bosso eseguì “Following a Bird”, composizione contenuta nell’album “The 12th Room”, che era uscito qualche mese prima senza enormi clamori, ma che finì in classifica subito dopo l’esibizione: da quel momento il suo nome e la sua arte sono diventate note al grande pubblico, che ha continuato a seguirlo negli anni a venire.
La sua musica è stata commissionata o utilizzata da importanti istituzioni operistiche: dalla Royal Opera House al New York City Ballet. Ezio Bosso ha composto anche diverse colonne sonore per film, lavorando con Gabriele Salvatores per il quale ha composto le musiche di Io non ho paura (2004) e del recente Il ragazzo invisibile (2015), per le quali ha ricevuto due nomination ai David di Donatello. Il maestro viveva dividendosi tra Londra, dove ha ricoperto il ruolo di direttore stabile e artistico del The London Strings, Bologna, dove è stato direttore principale ospite del teatro comunale, e Torino, la sua città natale.
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Crediti foto: LaPresse