Moda
SANREMO HISTORY. I look indimenticabili in passerella all’Ariston in 69 anni di Festival
C’è chi ha fatto scandalo mostrando l’ombelico come Anna Oxa o Belen la “farfallina”, chi ha cantato con un finto pancione da dolce attesa come Loredana Bertè. Ma anche chi ci ha fatto sorridere come Elio e le Storie Tese travestiti da Rockets e chi ha dettato legge in fatto di stile come Patty Pravo. Da sempre il Festival di Sanremo è un appuntamento imperdibile per veder sfilare look e outfit sul palco all’Ariston e decretare il migliore o il peggiore. A voi la scelta!
“Ma il Festival resta una passerella…”. Così parlò Rino Gaetano a proposito della sua esibizione a Sanremo nel 1978, dove cantò la rivoluzionaria “Gianna” con un look che non passò certo inosservato: Rino fece il suo ingresso sul palco dell’Ariston con una tuba nera in testa (regalatagli da Renato Zero pochi giorni prima ndr), un elegante frac attillato, papillon bianco, maglietta a righe bianche e rosse e scarpe da ginnastica. Sul bavero del frac portava appuntata una gran quantità di medagliette, che in parte consegnò al direttore d’orchestra, in parte lanciò al pubblico nel corso dell’esibizione. A completare l’outfit, un ukulele.
E certamente mai descrizione fu più azzeccata come la sua per descrivere la kermesse musicale più amata dagli italiani. Perché oltre le canzoni in gara, oltre la musica, il Festival di Sanremo è da sempre anche un appuntamento imperdibile per veder sfilare sul palco, anzi sulla passerella dell’Ariston, look e outfit dei cantanti in gara, dei presentatori e delle vallette, e per discutere di stile, buono o cattivo che sia, a suon di Tweet o di post su Facebook.
Insomma, a Sanremo anche l’occhio vuole la sua parte, non solo l’orecchio. Almeno dal 1955, quando per la prima volta il Festival fu trasmesso in diretta radio televisiva. Nessuno ebbe il privilegio di vedere l’abito romantico e vaporoso color avorio e decorato di paillettes con il quale si esibì Nilla Pizzi durante la prima edizione del Festival del 1951, ma tutti sicuramente ricordano l’acconciatura bionda a caschetto con cui Caterina Caselli si presentò al Festival di Sanremo nel 1966, da cui nacque il suo celebre soprannome “casco d’oro”. Il taglio a caschetto, ideato appositamente per lei dagli stilisti Vergottini, era un omaggio alla moda dilagante del taglio di capelli in stile Beatles. Da questo momento sul palco dell’Ariston sarà un susseguirsi di colpi di stile degni delle passerelle dell’alta moda di Parigi o di Milano.
Colpi da maestro, spesso capaci di rendere indimenticabile maggiormente l’abito indossato della canzone in gara, come quello messo a segno da Loredana Bertè nel 1986, quando si presentò sul palco dell’Ariston con un finto pancione da dolce attesa (a proposito, chi si ricorda con quale brano?).
O come quelli, molteplici, di Anna Oxa, iconica trasformista: in beauty style punk alla David Bowie, giovanissima, al festival del 1978 con la canzone “Un’emozione da poco”, tornò più sensuale e scandalosa che mai nel 1999 con il tanga in vista che sbucava dai pantaloni e un’acconciatura bicolor in stile Crudelia Demon assolutamente avanti per i trend dell’epoca.
E come dimenticare lo stile giappo chic di Patty Pravo al Festival del 1984, fasciata in un abito metal di Gianni Versace, i capelli alle spalle tagliati di netto e raccolti in un mini bun? Patty regina di stile anche sul palco dell’Ariston.
Fece discutere (le donne) e sognare (gli uomini) la “farfallina” tatuata di Belen a Sanremo 2012, che faceva capolino dallo spacco vertiginoso dell’abito rosa e azzurro disegnato per la showgirl da Fausto Puglisi.
Come scandalosa è parsa a molti, nell’edizione 2017, anche Diletta Leotta, sempre causa spacco profondissimo dell’abito Alberta Ferretti Limited Edition che la conduttrice di DAZN ha indossato durante una delle serate della kermesse parlando di bullismo e suscitando aspre polemiche sui social.
In tanti anni di Sanremo non sono mancati certo altri scandali legati al look dei concorrenti o dei presentatori, veri e propri scivoloni sulla “buccia di banana”, per dirla alla Giusi Ferrè. Indimenticabili per i loro look discutibili, a volte al limite del trash, il duo “Oltre le gambe c’è di più” Sabrina Salerno e Jo Squillo, più nude che vestite al Festival del 1999 (la Salerno si presentò sul palco dell’Ariston praticamente in mutande), ma anche Giusy Ferreri e Arisa, che con encomiabile costanza si sono presentate più volte al Festival con outfit decisamente poco calzanti per l’occasione.
Arisa si fa ricordare al suo esordio sanremese nel 2009, con il brano “Sincerità”, per il look da cartoon, occhiali neri da nerd e capelli cortissimi, e in seguito, nel 2016, fece (s)parlare di sé per essersi presentata sul palco con quello che è stato da molti giustamente definito “il vestito della nonna”: un maxi maglione grigio e informe dal quale sbucava una sottoveste nera trasparente. Inclassificabile.
E sempre Arisa compare anche nella nutrita categoria delle “cantatesse scalze” di Sanremo: come moderne Sandie Shaw, si sono presentate sul palco dell’Ariston scalze Marina Rei, nel 1996, al suo esordio al Festival con la canzone “Al di là di questi anni”, ma anche Anna Oxa, Irene Fornaciari e Karima.
Dai piedi nudi alla pancia nuda il passo è breve. La prima a mostrare l’ombelico sul palco di Sanremo, manco a dirlo, fu sempre lei, la Oxa, nel 1986, seguita a ruota da Leda Battisti nel 1999, Syria nel 2001 e Alexia nel 2002.
Rimanendo in tema di nudità, più o meno velata, ricordiamo per le scollature generose e debordanti la due volte conduttrice di Sanremo Antonella Clerici (2005 e 2010) e per le trasparenze “vedo non vedo” (decisamente più “vedo”) Lola Ponce, che si presentò sul palco di Sanremo nel 2005, invitata fra gli artisti internazionali, in baby-doll completamente trasparente.
Completamente “fuori di seno” è andata invece la “rossa” Noemi durante l’esibizione nella terza serata della edizione del Festival 2018, complice un abito dalla scollatura profondissima, molto simile a quella dell’abito che ha sfoggiato la conduttrice Michelle Hunziker la prima sera della kermesse: un abito nero da gran sera firmato Armani Priveé dalla scollatura vertiginosa, ma stavolta capace di tenere a bada i seni. Come Noemi, sono inciampate in gaffe simili anche Giorgia, super ospite nell’edizione 2017, alla quale si staccò una spallina dell’abito durante l’esibizione in un medley dei suoi brani più famosi, e ancora Ilary Blasi, nel 2006 conduttrice del Festival con Panariello, alla quale uscì un seno dalla scollatura dell’abito durante la prima serata del Festival.
Ma forse i look più indimenticabili di Sanremo sono quelli più stravaganti. In fatto di bizzarria, a volte al limite del trash, diversi concorrenti del Festival hanno lasciato il segno negli anni. Viene in mente Marcella Bella, che nel 2005 rese omaggio alla canzone che portava in gara, “Uomo bastardo”, ricamandolo sul retro dell’abito che indossava durante l’esibizione. Della serie: nomen omen.
E ancora, Sanremo 2010: indimenticabile Lorella Cuccarini ricoperta solo da una chitarra bianca di tessuto. Impossibile da dimenticare anche il gruppo di Elio e le Storie Tese, che si presentarono sul palco di Sanremo nel 1996 con il brano “La terra dei cachi” in abiti da alieni e con la testa rasata colorata di argento come i Rockets. Inarrivabili. Ma anche Max Gazzè, nel 2013, fu capace di stupire tutti cantando con una lente a contatto colorata. Di recente, nel 2017, la giovane ex concorrente di Amici Elodie ha portato per la prima volta sul palco dell’Ariston i capelli rosa, che non si erano mai visti prima di allora. Dopo quelli blu di Loredana Bertè, ça va sans dire.
E quest’anno? Cosa ci riserverà la 70esima edizione del Festival di Sanremo in fatto di look? Quali saranno gli outfit migliori, i peggiori, i più stravaganti? Non resta che attendere la “sfilata” dei look sul palco dell’Ariston dal 4 all’8 febbraio prossimi. E che il buongusto la vinca!
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra PAGINA OA PLUS