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Milena Sutter, vittima due volte. Graziano Cetara riannoda i fili della memoria

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Milena Suttere - copertina

Verità e misteri sul delitto del biondino della spider rossa

di Graziano Cetara

Voci, foto e documenti inediti: un libro-inchiesta sul delitto che sconvolse l’Italia

Il male in questi cinquant’anni e più si è preso tutte le attenzioni. Ora è arrivato il momento di fermare il tempo e riavvolgere il nastro.

E tornare alla storia, all’umanità dei suoi protagonisti e prima di tutto a quella della vittima, Milena Sutter, vittima due volte:

del suo assassino e del cono d’ombra nel quale i riflettori, sempre puntati su Lorenzo Bozano, l’hanno relegata.

Era il 6 maggio 1971. Milena Sutter, figlia tredicenne del re della cera per pavimenti, Arturo Sutter – industriale svizzero, genovese di adozione –, venne rapita all’uscita da scuola, strangolata e poi lasciata affondare in mare.

Il 21 maggio dello stesso anno, a poche ore dal ritrovamento del corpo senza vita di Milena sulla spiaggia di Priaruggia, a meno di un chilometro da Genova Quarto, le manette scattano ai polsi di Lorenzo Bozano, 25 anni, figlio della buona borghesia genovese ma ripudiato dal padre. Passato alla storia come il “biondino della spider rossa”, Bozano viveva una vita a credito sempre al volante della sua ammaccata Giulietta sprint Alfa Romeo e sognava il colpo che gli avrebbe permesso “di uscire dal tran tran della vita quotidiana”: rapire la figlia di un imprenditore, sopprimerla e intanto chiedere il riscatto.

L’omicidio di Milena Suttter ha segnato la storia di un’epoca, sconvolgendo un paese agli esordi degli anni di piombo.

“Tutti, senza distinzione di ceto, cominciammo a vivere nell’incubo che aveva avvinto la famiglia Sutter – sottolinea l’autore -. La strada – anche solo il tragitto tra casa e scuola – era diventata una foresta buia piena di minacce. Nessuno poteva sentirsi al riparo.”

Attraverso le pagine mai lette prima del diario di Milena e le parole, dopo cinquant’anni di silenzio, della madre Flora e del fratello Aldo, il giornalista d’inchiesta, Graziano Cetara, testimone da più di vent’anni dei principali fatti della cronaca nera e giudiziaria di Genova, ricostruisce con testimonianze e documenti fino ad oggi inediti i fatti che portarono alla morte della ragazzina.

Cetara riannoda i fili della memoria, rievoca la tormentata biografia dell’assassino, morto a 76 anni mentre, in libertà vigilata dopo oltre quarant’anni di carcere, nuotava nel mare dell’Isola d’Elba il 30 giugno 2021.
Tramite le testimonianze e gli indizi che contribuirono alla sua condanna all’ergastolo, con foto inedite dal fascicolo d’inchiesta e istantanee in bianco e nero dei migliori fotografi di quegli anni, l’autore compone il quadro di una vicenda che scosse l’Italia e che nessuno ha mai più dimenticato.

“Questo libro andava scritto – conclude Graziano Cetara -, perché non c’è fatto distante nel tempo ma radicato nella coscienza che non valga la pena esplorare nuovamente, magari con occhi diversi e una visione più approfondita. Perché abbiamo bisogno di risposte. E le risposte esistono nell’analisi dei fatti di cui la nostra società è figlia, e nell’umanità delle persone che troppo spesso passa in secondo piano quando ci prende la sete di mistero. Lo dovevamo prima di tutto a lei, la vittima, Milena Sutter.” 

L’Autore

Graziano Cetara, genovese, è il capo della Cronaca di Genova de “Il Secolo XIX”, giornalista d’inchiesta, testimone da più di vent’anni dei principali fatti della cronaca nera e giudiziaria della sua città.
È al suo primo volume storico di inchiesta.

 

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