Libri
“Mater dolorosa”, Bologna si tinge di giallo nel nuovo romanzo di Romilda Scaldaferri
Una giovane donna viene trovata morta sul tavolo di marmo del Teatro anatomico, all’interno del Palazzo dell’Archiginnasio, a Bologna. A indagare su questo efferato delitto sarà l’ispettrice capo Rosa Maria Lamberti, personaggio creato dalla penna di Romilda Scaldaferri, scrittrice bolognese che con “Mater dolorosa” è alla sua seconda prova letteraria nel genere del romanzo giallo. Edito da Pendragon, “Mater dolorosa” ha un plot particolarmente serrato e avvincente, grazie all’attenzione introspettiva che l’autrice dedica a ciascuno dei personaggi che animano il racconto. Ecco la nostra intervista all’autrice.
Dopo l’esordio con Il Vincente, è tornata con Mater dolorosa a far vivere il personaggio dell’ispettrice Lamberti. Ci prepariamo a una serie?
Ci si affeziona ai propri personaggi, questo è innegabile, ma si affezionano anche i lettori, che mi hanno sollecitato a continuare. Per ora il mio progetto è quello di una trilogia.
Ma veniamo al romanzo. Mater dolorosa è ricco di colpi di scena, ha un intreccio incalzante. Come fa a conciliare questo ritmo con l’analisi introspettiva dei personaggi, che pure è una caratteristica dei suoi gialli?
Si può dire che trasferisco nella scrittura le caratteristiche che amo nella lettura, in particolare di gialli e noir. Mi piace uno stile asciutto, privo di retorica, che appassioni il lettore e non gli faccia perdere tensione emotiva; ma nello stesso tempo ricerco nelle passioni e nelle emozioni dei personaggi le ragioni delle azioni e delle decisioni. E quindi dò loro voce.
In effetti in questo libro hanno un ruolo decisivo le passioni, i sentimenti forti. Come quello della maternità.
La maternità è un filo rosso, lo dice anche il titolo. Le madri che popolano il romanzo mostrano tutta la complessità e l’ambivalenza di questo sentimento. E l’ispettrice Lamberti, attraversata da una profonda pietas, soprattutto verso la madre della donna assassinata, riflette anche sul rapporto con la propria madre e sui suoi nodi irrisolti.
Il suo giallo è ambientato a Bologna, nel contesto universitario. A cosa è dovuta questa scelta?
Bologna è la mia città, e ha ancora il potere di affascinarmi con la sua bellezza e il suo mistero. E’ anche la sede della più antica università del mondo; e questo mi ha spinto ad ambientare il delitto proprio all’Archiginnasio, e l’indagine nell’ambiente universitario, cui appartiene la giovane vittima. Ambiente di potere, di formalismo, di perbenismo. L’humus più adatto a nascondere le più potenti passioni.
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