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“Bolt e i suoi fratelli”: i campioni raccontati al loro esordio
Quando sei un giornalista sportivo e scrivi per il quotidiano più importante d’Italia, è abbastanza usuale incontrare giovani promesse nelle diverse discipline agonistiche individuali, in particolare di discipline olimpiche ma non solo, e narrare i loro primi passi significativi. Questi incontri diventano poi memorabili, trasformandosi in vere e proprie storie da raccontare. È esattamente ciò che è accaduto a Paolo Marabini, giornalista de La Gazzetta dello Sport, il quale ha scritto “Bolt e i suoi fratelli”, opera che raccoglie venti storie che provengono dalla sua memoria di cronista sportivo alla scoperta di giovani campioni.
Paolo Marabini, ideatore e titolare della Biblioteca dello Sport intitolata al padre “Nerio Marabini” di Seriate, a due passi da Bergamo, nel 2002 ha assistito personalmente alla competizione di Usain Bolt in Giamaica durante i campionati mondiali giovanili di atletica leggera, quando vinse i 200 metri con tanto di record del mondo giovanile e si rese conto che stava assistendo a qualcosa di storico. In precedenza, nel 2001, Marabini aveva già intravisto il potenziale di un giovane Aldo Montano, prevedendo che sarebbe diventato un grande campione.
Nel corso degli anni, Marabini ha incontrato numerosi talenti emergenti, come il diciottenne Peter Sagan ai mondiali di mountain bike del 2008 in Trentino, insieme ad altri giovani ciclisti come Pavel Tonkov, Lance Armstrong, Chris Froome e Gilberto Simoni. Ha anche avuto l’opportunità di conoscere altri campioni, tra cui Filippo Ganna, Elia Viviani, Wout Van Aert, Andrew Howe, la “infinita” Allyson Felix, il re degli Altipiani Eliud Kipchoge ai Mondiali di Parigi, un giovanissimo Stefano Baldini al Cross dell’Altopiano a Clusone e persino l’alpinista Simone Moro.
Marabini ha sviluppato questa raccolta di ricordi, spesso corredata anche dall’orario del momento in cui certi risultati sono arrivati perché nel taccuino del giornalista c’è sempre l’ora in cui si può verificare un evento da ricordare, sottolineando come queste storie diano prova di come lo sport sia spesso caratterizzato da carriere straordinarie che si delineano fin dai primi passi di giovani talenti.