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Storia del basco (tra romanticismo e rivoluzione)

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Ragazza con il basco
Ragazza con il basco (© Depositphotos)

Quando, dopo aver aperto l’armadio, si sceglie un accessorio come il cappello, si apre un capitolo che, in molti casi, vede la moda incrociare la sua strada con l’arte e la politica.

Si chiama in causa, inoltre, un universo di intuizioni creative e imprenditoriali che hanno saputo mantenere salda la loro efficacia nel corso dei decenni.

Il mondo della moda ha visto vari modelli di cappello resistere alle mutevoli tendenze e rimanere dei classici senza tempo.

Tra questi va incluso senza dubbio il cappellino da baseball, amato non solo per la sua praticità e il suo stile casual ma anche perché – come dimostrano questi cappelli personalizzabili sul sito Fullgadgets.com – può essere modellato in base ai gusti con stampe, ricami e patch. Altro modello immortale è il fedora, reso celebre da icone del cinema, Humphrey Bogart su tutti, e riconosciuto per il suo fascino elegante.

Anche il cappello panama, con la sua leggerezza e il suo stile, continua a godere di molti estimatori soprattutto nei mesi caldi. Tuttavia, negli ultimi anni il basco, un tipo di cappello che ha conosciuto il massimo della popolarità all’inizio del ventesimo secolo, è tornato prepotentemente in auge, anche tra i giovani.

A contribuire al suo recente ritorno in auge ci ha pensato anche un universo come quello della serialità televisiva, al quale dobbiamo tantissime tendenze fashion degli ultimi anni.

Nel caso del basco, non si può non menzionare Emily in Paris, serie dove gli outfit da copiare non mancano.

Quando si parla di accessori così trendy, però, è il caso di andare a fondo e, con l’arma della curiosità, informarsi sulla loro storia. Quella del basco è davvero molto affascinante!

Alle origini del basco

Le origini del basco risalgono, come è chiaro dal nome stesso dell’accessorio, al contesto dei Paesi Baschi, in particolare alle campagne di questa zona della Spagna.

In passato, i contadini lo utilizzavano per proteggere il capo quando lavoravano tutto il giorno sotto il sole cocente. Ai tempi, era apprezzato per due motivi. Il primo erano i materiali, tra cui il feltro, molto resistente.

Il secondo, invece, era la facilità di realizzazione.

Per amor di precisione, è il caso di ricordare che i Paesi Baschi sono stati il contesto culturale e geografico da cui è partito il successo del basco in era moderna.

Se si vuole parlare delle sue effettive origini è necessario, secondo diversi esperti di moda e costume, fare un lungo salto indietro nel tempo fino alla civiltà greca.

Il basco, infatti, sarebbe il risultato dell’unione fra due copricapi molto diffusi nella Grecia antica e caratterizzati rispettivamente da una falda particolarmente larga e dalla forma tendente al conico.

Fra arte, rivoluzione e allure francese

La storia del basco è interessante da raccontare perché fa capire bene il potere evocativo della moda e di come, nel corso del tempo, si possa legare un determinato capo o accessorio a concetti e mondi.

Nel caso del basco, questa tendenza ha cominciato a prendere piede attorno al XVII secolo, quando il cappello oggetto di queste righe ha iniziato a diventare un accessorio amatissimo dagli artisti. Lo ammiriamo, non a caso, negli autoritratti di pittori come Vermeer.

Con la fine del XVIII secolo, invece, l’accessorio è stato scelto, con colori diversi e foggia spesso rivisitate, dai protagonisti di diversi moti rivoluzionari. 

La sua centralità in questo ambito è riconoscibile ancora oggi e, aspetto curioso, in tutto il mondo. Per rendersene conto, basta fare riferimento al basco nero di Che Guevara, scelto proprio di questo colore con lo scopo di creare una contrapposizione con i berretti verdi, anch’essi baschi, delle forze speciali USA, e a quello rosso degli attivisti dei Paesi africani.

Negli anni ‘60 del secolo scorso le cose sono cambiate di nuovo, con correnti cinematografiche come la Nouvelle Vague che hanno associato il basco a un’immagine sospesa tra esclusività e romanticismo.

Non c’è che dire: dietro a quello che sembra un accessorio come tanti altri, c’è un percorso storico di una ricchezza senza eguali!

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