Seguici su

Food

Rubrica, Food. DENTRO LA CUCINA di Stefano Vegliani. Alla scoperta dell’alta cucina cinese

Pubblicato

il

Di Stefano Vegliani

E’ tempo di Capodanno cinese (il 25 gennaio ha avuto inizio l’anno del Topo), ed è il momento giusto per andare alla scoperta di cosa di nuovo offre la cucina del paese più grande e affollato del globo

 

Un minuto di raccoglimento per l’involtino primavera, il riso cantonese e il pollo con anacardi. E’ oramai giunta la loro ora, perché la cucina cinese è arrivata in Italia (soprattutto a Milano) nella sua forma più vera, più autentica.

I piatti che sono stati iconici per decine di anni non sono propriamente spariti, ma essendo versioni occidentalizzate sono passati in secondo piano, piatti legati a una versione edulcorata della cucina cantonese, che rappresenta una piccola parte di quello che si mangia nella Repubblica Popolare Cinese.

La Cina, come l’Italia ha una forte caratterizzazione regionale, a seconda di dove vai trovi ingredienti e sapori differenti.

E’ tempo di Capodanno cinese (25 gennaio inizio anno del Topo), ed è il momento giusto per andare alla scoperta di cosa di nuovo offre la cucina del paese più grande e affollato del globo. Chi ha indagato se il Coronavirus avesse tolto appeal ai ristoranti cinesi italiani ha realizzato che non c’è stato nessun effetto negativo.

Dicevamo che la città all’avanguardia sul tema è Milano dove uno dei locali più chic della citta, Bon Wei, offre un menu degustazione ispirato al Capodanno che si potrà assaggiare fino al 9 febbraio. Un menù che rappresenta un passo ancora più avanti perché ispirato a una sorta di “nouvelle cousine” cinese: nove portate più dessert dove si spazia dalla Zuppa di Sabbia Dorata (piatto della tradizione) a un innovativo Riso e Foie Gras.

Sulla stessa linea, troviamo Serica dove uno chef cinese Chang Liu propone una cucina cinese con ingredienti occidentali.

Sul fronte opposto c’è lo street food che ha in via Paolo Sarpi la sua massima espressione con diverse vetrine dove si compra il cibo, ma non ci sono ne tavoli ne servizio. La prima è stata la Ravioleria Sarpi, ma ora sono nati dei cloni come Beijing Traditional Roll e Collo d’Anatra.

 

 

Una caratteristica della cucina in Cina, soprattutto nella regione dello Shichuan, è la piccantezza, l’uso smodato del peperoncino e naturalmente del pepe di Shichuan. Capofila milanese in materia è Nove Scodelle in viale Monza, perché la zona di NoLo (north of Loreto) è la nuova Chinatown cittadina. Qui si trovano diversi locali interessanti come Yuan. Mao Hunan, Wheat e poco lontano Ravioli di Lu Pechino, posto semplicissimo ma con una straordinaria scelta di Dim Sum (ravioli cinesi).

Perché a questo elenco mancavano ancora i ravioli.

Il capostipite dei locali milanesi dove si potevano mangiare degli autentici ravioli fatti in casa e non arrivati surgelati dalla Cina è stata la Trattoria Lon Fon dove il sabato a pranzo si poteva vedere la signora Rita, figlia dei pionieri della cucina cinese in città, preparare montagne di ravioli. Ora i locali sono tanti, le versioni sempre più raffinate. Dim Sum in zona porta Venezia è uno dei locali più esclusivi, il già citato Bon Wei ha un’ottima scelta, ma uno dei migliori come piacevolezza di locale e rapporto qualità presso è Mu Dim Sum vicino alla Stazione Centrale. Tutti questi locali hanno anche una scelta di Bao che sono i panini cotti al vapore e ripieni soprattutto con carne di maiale cotta a lungo e lentamente. C’è però un piccolo locale, che si chiama Bao House che è specializzato proprio in questo street food di origine taiwanese.

In quasi tutti questi locali preparano anche i Lamian che sono la versione cinese dei più popolari Ramen giapponesi: si differenziano perché ricordano le nostre tagliatelle, mentre i Ramen somigliano agli spaghetti.

 

Bon Wei, via Castelvetro 16, 02341308, bon-wei.it

Serica, viale Bligny 19/A, 0249782736, serica.restaurant.it

Ravioleria Sarpi, via Paolo Sarpi 27

Beijing Traditional Roll, via Paolo Sarpi 29

Collo d’Anatra, via Paolo Sarpi 29

Le Nove Scodelle, viale Monza 4, 3318001116

Yuan, via Andrea Costa 4, 0236560493

Mao Hunan, via Antonio Porpora 5, 0249787361

Wheat, via Bambala 2, 0236539517, wheat-restaurant.business.site

Ravioli di Lu Pechino, viale Brianza 15, 0291943779

Lon Fion, via Lazzaretto 10, 0229405153, lonfion.business.site

Dim Sum, via Nino Bixio 29, 0229522821, dim-sum.it

Mu Dimsum, via Aminto Caretto 3, 3383582658, mudimsum.it

Bao House, via Plinio 37, 3208813655

Tutte le foto sono tratte dal Menù di Capodanno del Ristorante Bon Wei e sono state realizzate da Daniele Mari.

 

Stefano Vegliani è stato per 29 anni la voce e il volto degli sport Olimpici per la redazione sportiva di Mediaset e Premium Sport. Ha inseguito Tomba su tutte le piste del mondo per due lustri, ha raccontato la carriera di Federica Pellegrini dalla prima medaglia olimpica nel 2004 allo strepitoso oro mondiale di Budapest. Ha puntato su Gregorio Paltrinieri quando in redazione lo guardavano con aria interrogativa, e non ha mai dimenticato l’iniziale passione per la Vela spiegando la Coppa America da Azzurra a Luna Rossa, e rincorrendo Soldini in giro per il mondo. Vegliani, giovane pensionato da settembre del 2017, ha “partecipato” come inviato a 16 Olimpiadi, l’ultima a Pyeongchang in Corea, impegnato con la squadra di Eurosport. Collabora a Il Foglio Sportivo e al sito www.oasport.it. Maratoneta sotto le quattro ore. Come molti e illustri inviati sportivi ha la passione per il buon cibo. Dopo aver inseguito Tomba assieme a Paolo Marchi collabora con Identità Golose dalla primissima edizione. Inizia oggi la sua collaborazione con il portale online di intrattenimento OaPlus, per il quale curerà ogni settimana una rubrica dedicata all’alta cucina.

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nosta PAGINA OA PLUS

Clicca qui per iscriverti al nostro GRUPPO OA PLUS