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Cinema

Nicole Kidman al Festival di Venezia: “Dobbiamo valorizzare le donne registe”

L’attrice australiana, protagonista di Babygirl insieme ad Antonio Banderas, si è espressa sul valore delle donne nel settore.

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Crediti Foto nic.olekidman instagram

Nicole Kidman è stata, insieme a Sigourney Weaver, premiata con il Leone d’oro alla carriera, protagonista indiscussa della seconda giornata  dell’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Al festival del cinema della città lagunare la diva australiana, ospite della manifestazione in numerose occasioni, ha ricevuto una calorosa accoglienza dal pubblico per il suo nuovo film “Babygirl“. In passato, a Venezia l’attrice ha presentato film di grande impatto come “Eyes Wide Shut” al fianco di Tom Cruise, opera diretta da Stanley Kubrick.

Babygirl, il nuovo film di Nicole Kidman

Quest’anno, l’attrice ha preso parte alla presentazione del terzo lungometraggio della regista olandese Halina Reijn. Il film, intitolato come anticipato “Babygirl”, esplora la sessualità femminile, tema principale e ricorrente nella pellicola. Il film racconta la relazione tra una donna, CEO di un’azienda, e un giovane stagista interpretato da Harris Dickinson. Come sottolineato da diversi critici specializzati del settore presenta diverse scene erotiche esplicite. Nel cast anche Antonio Banderas e Sophie Wilde.

Il commento sul film dell’attrice

Nel corso della conferenza stampa di presentazione, Nicole Kidman ha sottolineato quanto “Babygirl” l’abbia colpita per la sua audacia nel trattare temi “tabù” come il desiderio femminile. “Babygirl esplora i nostri segreti più intimi. Sono entusiasta di aver partecipato a un film che parla di desiderio femminile e di crisi esistenziali. Mi piace che questa storia offra una prospettiva femminile e parli anche di mascolinità, potere, amore per se stessi e liberazione”.

Sempre l’attrice, ha poi aggiunto: “Mi avvicino a tutto in modo artistico. Mi sono concentrata sulla storia e non sul corpo. Sapevo che Halina non mi avrebbe sfruttata, e non mi sono sentita sfruttata. Ho voluto esplorare il rapporto delle donne con il proprio corpo e il gap tra uomo e donna. Questo film mi lascia esposta e nervosa, ma sono felice di vedere che il mio impegno per valorizzare le donne registe ai festival stia finalmente dando frutti“. 

Gli altri protagonisti

Anche Antonio Banderas, presente alla presentazione, ha commentato la scelta di Halina Reijn di affrontare temi considerati a volte eccessivi o fuori luogo. “In passato, abbiamo presentato film che oggi sarebbero considerati inappropriati. Oggi c’è un eccesso di autocensura, ma Halina ha avuto il coraggio di portare sullo schermo la realtà dell’istinto umano. L’arte deve essere sincera e coraggiosa”.

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