Cinema
LA FABBRICA DEI SOGNI di Chiara Sani Diario di bordo di una regista esordiente
Per raccontare quello che accade e ciò che si prova durante un debutto alla regia non basterebbero mille pagine (magari anche cento!).
Il cinema è davvero la fabbrica dei sogni, ma la macchina produttiva è estremamente complicata e soprattutto abnorme: un set è composto da una cinquantina di persone e i giorni e le notti si confondono, per la corsa contro il tempo nel rispettare i giorni stabiliti (nel mio caso un mese esatto) per girare tutte le scene del film.
Non un giorno più, non un giorno meno.
Prossimamente vi racconterò tanti curiosi aspetti che fanno parte di questa giostra magica che ruota intorno alla creazione di un lungometraggio…
Ma oggi vi voglio raccontare cosa accade sul set del film VECCHIE CANAGLIE, un film girato in pieno tempo di pandemia e scandito dalla famigerata prova dei tamponi!
Ogni lunedi mattina ognuno di noi, regista, attori, tecnici e produttori veniamo prelevati a turno da un medico ingaggiato dalla produzione che ci conduce in una stanza specifica. Lì ci attende una simpatica e giovane dottoressa completamente avvolta dalla sua tuta isolante bianca, che la rende surreale e inquietante allo stesso tempo.
Il primo lunedi ho sfoderato tutta la mia parlantina per dissuaderla dal farmi il tampone sperando di cavarmela con un semplice ‘pungidito’… si è fatta una bella risata e mi ha conficcato in gola il tampone facendomi ribaltare le tonsille.
E così, Lunedi dopo lunedi, mi sono ritrovata due giorni fa a saltare dalla sedia… probabilmente la dottoressa andava di fretta e il tampone è finito fino al cervello compreso l’avambraccio della simpatica dottoressa.
Di fianco a me c’era l’attore Gianni Fantoni, che più terrorizzato di me, ha tentato in tutti i modi di dissuaderla dal fargli il tampone alla gola, spiegandole che rischiava di venire travolta da una reazione gastrica che non avrebbe sicuramente gradito… ma lei non ha battuto ciglio.
Ha afferrato il tampone,lo ha piazzato nella sua bocca e gli ha detto con voce ferma e decisa: “tiri fuori la lingua e ora la abbassi”.
Gianni ha bofonchiato con gli occhi fuori dalle orbite: “La lingua è già bassa, non è colpa mia se è grossa come quella di un bradipo!!!”
L’ansia di non superare questi test, con conseguente rischio di bloccare le riprese di un film, fa parte di questo assurdo periodo storico, che ci auguriamo farà parte dei nostri aneddoti di vita e che presto si trasformerà in un brutto e lontano ricordo…
A presto per nuovi aneddoti dal set di un film in tempo di Covid!