Cinema
Blur: To the End – La leggenda della band Britpop sul grande schermo
La storia di Damon Albarn e soci arriva al cinema a fine febbraio con un docu-film evento speciale organizzato da Adler Entertainment.
La storica band simbolo del Britpop torna protagonista, questa volta al cinema. Il documentario ‘Blur: To the End‘, diretto da Toby L., ripercorre la carriera e il recente ritorno sulle scene di Damon Albarn, Alex James, Graham Coxon e Dave Rowntree, il quartetto che negli anni ’90 ha rivoluzionato il panorama musicale internazionale. L’uscita dell’attesissimo film, distribuito da Adler Entertainment, è prevista nelle sale italiane come evento speciale dal 24 al 26 febbraio.
L’anteprima nazionale a Torino
Prima di raggiungere i cinema di tutta Italia, il documentario sarà presentato in anteprima nazionale il 21 febbraio alle ore 21:00 al Cinema Massimo di Torino. L’evento inaugurerà l’undicesima edizione del SEEYOUSOUND – International Music Film Festival, l’unico festival italiano dedicato interamente al cinema musicale. Le proiezioni saranno in versione originale sottotitolata, nella versione più autentica possibile quindi.
I Blur, dalla reunion ai concerti di Wembley
Dopo anni di inattività come gruppo, i Blur si sono riuniti per due concerti memorabili allo stadio di Wembley e per l’uscita del loro album The Ballad of Darren. Questi eventi hanno segnato il trionfale ritorno della band, che insieme agli Oasis rappresenta il volto del Britpop, la corrente musicale che dominò la scena degli anni ’90. Se l’annuncio del tour dei fratelli Gallagher ha già mandato in visibilio i fan.
Dietro la macchina da presa del documentario c’è Toby L., regista già noto per il progetto destinato alla carriera di Liam Gallagher: ‘Liam Gallagher – Knebworth 22’. Per il regista, che ha visto i Blur per la prima volta dal vivo all’età di 10 anni, questo progetto rappresenta un sogno divenuto realtà, come lui stesso ha commentato. “Girare un film con la band che ha trasformato la mia visione del mondo sull’arte e sulla musica è stato surreale. Spero che gli spettatori possano avvicinarsi a questi straordinari artisti e alla loro amicizia, comprendendo meglio cosa significhi vivere una vita in una band.”