La fabbrica dei sogni
Naomi Watts si batte per le donne e rivela di essere andata in menopausa precoce a 36 anni
Naomi Watts è una delle più belle e talentuose attrici del cinema, diventata famosa con ‘Mulholland drive’ di David Lynch, nonché protagonista di film campioni di incassi, tra cui ‘King Kong’ di Peter Jackson, ‘The Ring’ e due volte nominata agli Oscar.
Da alcuni tempi l’attrice britannica (54 anni e due figli) sta portando avanti un progetto di informazione e supporto per tutte le donne e a lei va il merito di aver parlato con sincerità e senza filtri del delicato periodo che dovette affrontare, quando ancora 36enne entrò in menopausa precoce.
“Ho sofferto di menopausa precoce e non sapevo a chi chiedere aiuto” ha dichiarato Naomi, poi in un post sui social ha scritto: “La parola menopausa vi mette paura? Ma perché? Si tratta di una fase naturale della vita, qualcosa che toccherà in sorte a metà della popolazione e che per riflesso toccherà indirettamente l’altra metà”.
L’attrice ha parlato in modo schietto di cosa le è accaduto:
Quando avevo circa 30 anni mi sono finalmente sentita pronta per iniziare a pensare di creare una famiglia. Poi la parola mi ha fatto crollare tutto, come uno scontro frontale con un camion. Come potevo capirci qualcosa quando nessuno ne parlava? Mi è toccato in sorte ben prima rispetto alle mie coetanee. Le mie amiche e mia madre non sembravano disposte a parlarne, io non sapevo come chiedere aiuto e loro non sapevano come sostenermi. In tutto ciò anche i medici avevano ben poco da dirmi. Una sorta di codice silenzioso: le donne dovrebbero tenersi tutto dentro e in qualche modo farcela, perché è così che le generazioni passate hanno sempre stoicamente fatto. Penso che sia giunto il momento per le donne in questa fase di vita di sentirsi realmente rappresentate. Siamo state escluse dalla narrazione dei media e del marketing per troppo tempo. Quando avvii conversazioni scomode, in qualche modo diventano più facili, si fanno passi avanti. Abbattiamo lo stigma e affrontiamo il tabù, il senso di vergogna che abbiamo provato. Creiamo una base più sana per le generazioni future. Invecchiare è un privilegio e un momento per sentirci orgogliose delle nostre esperienze, per sentirci più forti, senza bisogno di scusarci. Penso che far parte di una generazione che sa creare cambiamenti sia stimolante. Non camminiamo più in questa fase della vita sentendoci sole.
Crediti Foto: Shutterstock.com
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