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Vacanze estive: test sierologici obbligatori e braccialetti per mantenere le distanze. Ecco le ipotesi in campo sulle regole da seguire
Come sarà l’estate 2020? A breve il comitato tecnico scientifico del ministero del Turismo diffonderà le linee guida per le strutture di accoglienza, mentre un apposito gruppo di lavoro della task force guidata da Vittorio Colao sta studiando un piano economico per il settore turismo, arte e cultura in vista della riapertura. Le regole saranno flessibili, cioè potranno essere rimodulate in base all’andamento della curva epidemica, e dunque ci potranno essere allentamenti o inversioni di marcia, qualora i numeri dei contagi tornassero a salire. Il ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini ha detto in un’intervista al Corriere della Sera che per le regole da applicare in spiaggia “andrà lasciato spazio di scelta alle singole Regioni, perché le spiagge italiane sono profondamente diverse tra loro. Le prescrizioni devono arrivare molto in fretta, perché le imprese devono programmare interventi e bilanci”. Dal 1° giugno si presume che potrebbero esserci l’atteso via libera per gli spostamenti regionali, forse anche tra regioni diverse, e potrebbe partire ufficialmente la stagione balneare.
Il comitato tecnico-scientifico è dunque al lavoro per scrivere le linee guida a cui gli italiani dovranno attenersi in vacanza, per limitare al massimo i rischi del contagio. Ma nello stesso tempo il governo dovrà tutelare anche un settore turistico investito in pieno dalla pandemia, perché le indicazioni, necessarie, degli esperti non gioveranno al fatturato della stagione turistica.
Il ministro Franceschini qualche settimana fa ha bocciato la proposta delle barriere in plexiglass nelle spiagge come misura anti contagio. Quel che è certo è che gli italiani dovranno cambiare le loro abitudini in vacanza: si dovrà osservare il distanziamento sociale e il divieto di assembramento; ci saranno turni e prenotazioni per le postazioni in spiaggia; i pranzi non si consumeranno al bancone dei bar ma presumibilmente sotto gli ombrelloni; e per quanto riguarda la montagna saranno più diffuse le tende, che prenderanno il posto dei classici alloggi in camerata per gli escursionisti. Ma soprattutto il turismo dell’estate 2020 sarà un turismo di prossimità, e per un po’ dovremo mettere da parte le mete esotiche.
Per quanto riguarda gli stabilimenti balneari la regola sarà sempre quella del distanziamento sociale: oltre a dispenser di gel igienizzanti collocati nelle aree di passaggio, verranno predisposti meno ombrelloni del solito, per garantire la distanza tra i bagnanti. Ogni postazione potrebbe avere uno spazio di 10 metri quadrati. Nelle giornate di mare grosso gli stabilimenti potrebbero avere l’obbligo di chiudere, perché si teme un effetto ‘aerosol’ provocato dalle onde che sbattono sulla battigia, spingendo nell’aria le goccioline. Ci saranno poi ingressi ed uscite distinti, con percorsi prestabiliti per limitare al massimo i contatti tra gli individui.
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti pensa a un braccialetto per tutti i bagnanti, che emetta un suono o una vibrazione quando ci si avvicina troppo ad un’altra persona. Dovranno poi essere sanificate ogni giorno le zone comuni come docce e bar, e probabilmente gli stabilimenti chiuderanno di notte proprio per effettuare le pulizie necessarie.
Saranno i bagnini o steward dedicati a verificare il rispetto delle regole. Nelle spiagge libere spetterà ai Comuni vigilare su distanze ed assembramenti e prevedere un contingentamento degli accessi, e lo faranno con cartellonistica e pattugliamenti serrati.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono le ipotesi in campo sulle regole da seguire.
Le regole per gli alberghi
Anche alberghi e villaggi vacanze saranno costretti a ridurre la capacità ricettiva, e nelle aree comuni ci sarà quasi sicuramente l’obbligo di indossare la mascherina. Numero chiuso per le piscine, e per quest’anno negli hotel non ci saranno pranzi o colazioni a buffet. In ascensore si entrerà solo uno per volta, mentre i pagamenti dovranno essere effettuati solo online, per evitare contatti diretti tra cliente e personale delle strutture.
Certificato sierologico obbligatorio
Per limitare i rischi di contagio un’ipotesi in campo è quella di ricorrere al contact tracing e ai test sierologici obbligatori una settimana prima della vacanza, per dimostrare che non si è entrati in contatto con il virus. Come è stato già spiegato il test sierologico garantisce solo il fatto che si abbiano o meno gli anticorpi. Dopo aver fatto un test sierologico, se emergesse una positività, solo il tampone potrebbe certificare se si è negativi al virus.
App per il tracciamento regionale
Per quanto riguarda il contact tracing le Regioni stanno aspettando notizie sulla app Immuni. Se non dovesse essere pronta per l’avvio della stagione turistica alcune regioni potrebbero mettere a disposizioni dei cittadini delle app per il tracciamento locali, da scaricare all’arrivo nella Regione in cui si trascorreranno le vacanze. La Sardegna per esempio sta già studiando un’applicazione per il suo territorio.
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Crediti foto: LaPresse