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Suona la campanella, rientro a scuola per 5,6 milioni di studenti

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Primo giorno di scuola per più di 5,6 milioni di studenti. Un rientro che ha il sapore di un nuovo inizio per tutti. Nonostante la paura, l’incertezza e la confusione nella gestione della riapertura, alla fine la campanella è suonata come previsto – il 14 settembre – in 13 Regioni. “Abbiamo lavorato tanto” ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina a Unomattina e “sarà una bellissima giornata”. In totale gli alunni di quest’anno saranno 8,3 milioni, di cui ben 7,5 nella scuola pubblica, anche se il numero è in calo di circa 90mila unità rispetto al 2019.

È una scuola diversa quella che riapre, di certo non a misura di alunni. “Ottocentesca” com’è stata definita dal pedagogista Daniele Novara. Ingressi e orari sono scaglionati, i banchi distanziati e la linea che separa la cattedra dai banchi non potrà essere superata senza la mascherina. I più grandi alterneranno la didattica a distanza alla presenza in classe. La ricreazione meglio in aula, sconsigliati gli sport di squadra o i giochi di gruppo. Le aule computer resteranno chiuse in molte scuole, non per disposizione del ministero, ma dei presidi per evitare la sanificazione dopo ogni utilizzo.

Come sottolineato anche dal premier Conte, “disagi e difficoltà” si dovranno mettere in conto, almeno all’inizio, ma gli istituti scolastici non chiuderanno per un solo caso di Coronavirus. La scuola mette a disposizione una mascherina chirurgica per alunno al giorno. Il commissario straordinario per la gestione dell’emergenza, Domenico Arcuri, ha assicurato che sono già state consegnate ad ogni istituto. La mascherina servirà, infatti, “in tutte le situazioni in cui ci si muove” ha ricordato la ministra dell’Istruzione, ma non dai sei anni in giù. Nel caso in cui uno studente dovesse contrarre il Covid-19, le Asl si attiveranno per fare test rapidi anche agli altri studenti, assicura la ministra.

Le disposizioni ci sono e la voglia di ricominciare pure. È un banco di prova per il Paese e il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, è ottimista: “Con l’impegno di tutti non solo la scuola riapre, ma si arriverà fino alla fine dell’anno” ha detto in un’intervista al Corriere della Sera. Si punta tutto sul senso di responsabilità, mentre si attende cautamente il riscontro dopo le prime settimane.

 

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Crediti foto: LaPresse