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Scuola, il Cts raccomanda: “Sì alla mascherina chirurgica, no a quella di stoffa”. Intanto alcuni presidi minacciano punizioni per chi non le indossa

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A pochi giorni dalla riapertura delle scuole il Comitato tecnico scientifico ha chiarito alcuni aspetti fondamentali sull’uso delle mascherine. Gli studenti dovranno indossare quelle chirurgiche, certificate come dispositivi medici, e non quelle di stoffa, meno sicure.

Inoltre, il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri ha spiegato che non saranno i genitori a dover comprare i dispositivi di protezione ma ogni giorno verranno inviate agli istituti ben 11 milioni di mascherine, che sarà la scuola a distribuire. Le mascherine di stoffa saranno ammesse solo se dovessero sorgere problemi nella fornitura delle chirurgiche. Il Comitato ha inoltre ribadito che, seduti al banco e ad almeno un metro di distanza, i ragazzi potranno abbassare la mascherina. 

E se gli alunni dovessero rifiutarsi di indossarla? In queste ore i dirigenti scolastici stanno discutendo sui provvedimenti da adottare. Alcuni sono per la linea dura, altri più propensi al dialogo e all’informazione. C’è ad esempio chi prevede, per gli studenti che non indossano la mascherina, un voto più basso in condotta e sanzioni disciplinari come l’allontanamento dalla scuola fino alla sospensione. Per i sostenitori di una linea più morbida, serve invece un’opera di convinzione e di condivisione.

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Crediti Foto: LaPresse