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PUNTI LUCE di Chiara Sani. La vita straordinaria di GINGER ROGERS
Pochi giorni fa si è celebrato il compleanno della stella di Hollywood Ginger Rogers, che nacque il 16 luglio 1011 a Indipendence, nel Missouri.
La sua vita è stata meravigliosa e la sua ‘luce’ interiore le permise di cambiare la storia della danza nel cinema, di vincere un Oscar, di occuparsi di un nonno che le aveva fatto da padre e di non farsi travolgere dal successo, preferendo i gelati fatti in casa alle droghe e all’alcol!
Ecco la sua storia, che sembra la trama di un film…
Sua mamma, Lela Emogene Owens, era molto giovane e di origini scozzesi, gallesi e inglesi. Quando partorì la piccola Virginia (successivamente soprannominata Ginger) aveva 19 anni ed era al suo secondo parto. Era terrorizzata dall’ospedale perché la prima volta i medici avevano afferrato il piccolo nato con il forcipe uccidendolo per errore…
Il matrimonio con il marito, William McMath si sgretolò velocemente e a breve la coppia divorziò.
Lela affidò la piccola Ginger ai nonni e volò a Hollywood, ma non per inseguire il sogno di diventare una star del cinema, ma per diventare sceneggiatrice! Le sue idee brillanti e gli ingaggi con la FOX le permisero di guadagnare abbastanza da permettersi di andare a riprendere la sua bambina.
Scoppiò la guerra e Lela, donna attiva e dinamica, fu una delle prime donne americane ad arruolarsi nei Marines. La piccola Ginger dovette ritornare a vivere dai nonni.
Quando finì la guerra, Lela recuperò la bimba e si sposò con John Rogers, un marine conosciuto in guerra.
Lela tornò a lavorare a Hollywood in qualità di autrice e giornalista, portando sempre con sé la piccola Ginger nei backstage degli spettacoli, dei set cinematografici e degli Studios. La bimba cominciò a muovere i primi passi, nel vero senso della parola, imparando dai più grandi artisti e ballerini a danzare e cantare.
Il suo talento era davanti agli occhi di tutti, a tal punto che a 14 anni stravinse una GARA DI CHARLESTON organizzata dall’attore Eddie Foy, il quale ebbe una vera e propria illuminazione ammirando questa ragazzina dai piedi magici. Decise così di creare una piccola compagnia dedicata a Ginger, mandandola subito in tour col nome ‘Ginger Rogers and the Redheads’!
A 17 anni Ginger si sposò con un ballerino della sua compagnia, Jack Culpepper, che conosceva sin da bambina. La giovane coppia provò a creare un ‘duo’ (Ginger & Pepper) ma con esiti assolutamente disastrosi! Fu un flop gigantesco che sfociò in un immediato divorzio, sia artistico che nella vita.
Sua mamma Lela cominciò ad occuparsi di Ginger in qualità di agente e quasi subito la ragazzina venne scelta per il ruolo di protagonista a Brodway in GIRL CRAZY, di George e Ira Gershwin: la sua carriera decollò immediatamente!
Chi fu ingaggiato per coreografare lo spettacolo e impostare i balletti? Niente popò di meno che il mitico FRED ASTAIRE! Lui capì subito che Ginger brillava su tutto e tutti, la sua luce e la sua bravura erano inequivocabili e la mattina successiva al debutto dello spettacolo, Ginger Rogers era la nuova star di Brodway, a soli 19 anni!
Ginger decise di provare a sfondare a Hollywood e si affidò ad un agente, che le procurò piccole particine in film di poco conto…la sua bravura però le permise di acquisire sempre più credibilità e notorietà, fino a quando, nel 1933, la sua carriera decollò definitivamente: azzeccò un film dietro l’altro.
A questo punto, la svolta: i produttori degli Studios convocarono Fred Astaire per creare una nuova coppia di ballerini cinematografici, con Ginger come partner… ma Fred non ne voleva sapere perché preferiva esibirsi da solista, anche se le imposizioni delle produzioni non gli lasciarono scelta!
‘CARIOCA’ fu il film del debutto della coppia FRED ASTAIRE & GINGER ROGERS e il loro numero di samba lasciò il pubblico e la critica a bocca aperta: erano semplicemente strepitosi!
Nacque così un sodalizio eccezionale che produsse DIECI FILM: oltre a ‘Carioca’ (1933) realizzarono ‘Cerco il mio amore’ (1934), ‘Roberta’ (1935), ‘Il Cappello a Cilindro’ (1935), ‘Seguendo la flotta’ (1936), ‘Follie d’inverno’ (1936), ‘Voglio danzare con te’(1937), ‘Girandola’ (1938), ‘La vita di vernon e Irene Castle’ (1938) e ‘I Barkley di Brodway’ (1948).
La luce che splendeva nel cuore di questa meravigliosa artista fu incredibile: ormai star consacrata e adorata da tutti, decise di acquistare una villa a Hollywood accanto alla propria, per portarci a vivere suo nonno rimasto vedovo, con cui era cresciuta quando mamma Lela si faceva strada a Hollywood come sceneggiatrice. Ginger andava sempre a trovare il nonno tra una pausa e l’altra delle sue prove e shooting negli Studios.
Molti si chiedevano se tra Fred Astaire e Ginger Rogers ci fosse mai stato del tenero… la loro intesa sul palco e in scena era perfetta, ma le loro vite erano molto diverse: nonostante fossero molto amici, frequentavano sempre persone e ambienti diversi. Ginger, per esempio, aveva come amiche del cuore Bette Davis e Lucille Ball.
(Cosa darei per poter fare un salto nel tempo e ritrovarmi una sera a tavola, in un locale di Hollywood, insieme a queste tre straordinarie attrici e artiste, per sentire i loro racconti e conoscere le loro vite reali…!!!)
Nel 1940 Ginger ebbe l’occasione di esprimersi in un ruolo drammatico con il film ‘Kitty Foyle, ragazza innamorata’ di Sam Wood. La sua interpretazione fu così incisiva e toccante da valerle la vittoria di un Premio Oscar come miglior attrice protagonista.
Ginger si sposò cinque volte senza mai avere figli. Ma nonostante questi fallimenti matrimoniali ebbe un grande amico per tutta la vita: Fred Astaire.
Nel 1950 fu lei a presentarlo alla Notte degli Oscar per consegnargli un premio speciale.
Ginger morì all’età di 83 anni per un arresto cardiaco, dopo avere trascorso una vita serena, senza essere mai finita su cronache mondane per scandali o gossip, non scivolò mai nella tentazione di eccessi di droghe o alcol ed era così salutista da tenere in casa una fontana che erogava acqua frizzante, mentre adorava servire ai suoi ospiti gelati fatti in casa da lei stessa.
Ginger fu una vera stella tra le stelle del firmamento di Hollywood, la sua lucentezza fu innovativa e anticonvenzionale per la sua epoca, diventando anche icona del movimento femminista che vedeva in lei e nella sua personalità una vera e propria portavoce. Un famoso fumetto del 1982, intitolato ‘Frank ed Ernest’ e pubblicato sui quotidiani, le rese giustizia per sottolineare la tenacia delle donne quando affrontano le stesse sfide degli uomini partendo svantaggiate (definita anche la ‘Sindrome di Ginger Rogers):
“Certo, Fred Astaire è stato grandioso, ma non dimenticare che Ginger Rogers ha fatto tutto ciò che faceva lui, all’indietro e sui tacchi a spillo”