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India: nel mezzo della crisi Covid s’alza la protesta

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In India la situazione Covid-19 è critica, e il paese è divenuto in brevissimo tempo il secondo al mondo per numero di contagiati dopo gli Stati Uniti, superando la quota di 6 milioni. Il Ministero della Salute indiano ha segnalato 82.170 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, con 1.039 decessi per il virus, che portano il numero complessivo delle vittime accertate a 95.542 nel paese.

Ma in questi giorni a scuotere gli animi della popolazione indiana non è tanto l’ascesa del virus su uno dei paesi più popolosi del mondo. Ieri sono iniziate proteste in tutta l’India, mosse dalla morte di una ragazza avvenuta ieri mattina all’alba nella città di Nuova Delhi. La ragazza, di 19 anni, lottava per la vita da quando, lo scorso 14 settembre, era stata aggredita ad Hathras, un’area rurale dell’Uttar Pradesh.

La ragazza era stata ritrovata moribonda nel campo dove era andata a tagliare l’erba e dov’era solita far pascolare il bestiame. Aveva la lingua mozzata e la spina dorsale spezzata. In uno dei rari momenti di lucidità, durante la sua fine in ospedale, aveva fatto quattro nomi, e ieri la polizia dell’area di Uttar Pradesh ha fatto sapere di aver arrestato quegli uomini.

La giovane apparteneva a una famiglia di Dalit, i senza casta, che subiva a detta dei fratelli vessazioni e ingiurie continue dagli abitanti del villaggio di una casta superiore.

 

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Crediti Foto: LaPresse