Attualità
Proteste a Minsk: “Ok armi letali sui protestanti se necessario”
D’ora in poi, per sedare le proteste contro Lukashenko che si stanno ripetendo da due mesi a Minsk, gli agenti bielorussi potranno, se necessario, utilizzare armi letali. Naturalmente, l’ordine viene direttamente dal governo, e annunciare la decisione è toccato al viceministro dell’Interno Gennady Kazakevich, secondo cui i cortei di domenica ahanno fatto rilevare “che i gruppi si sono organizzati e sono diventati estremamente radicali” e quindi “pericolosi”.
Il viceministro ha descritto alcuni manifestanti facinorosi, che hanno lanciato bottiglie e pietre contro la polizia in tenuta antisommossa “brandendo anche coltelli” fino a sera, quando la situazione si è ulteriormente accesa con barricate e copertoni incendiati per le strade della capitale.
Si renderebbe dunque necessario per la salvaguardia nazionale dare la possibilità agli agenti di utilizzare tutti i mezzi che hanno a disposizione, anche le armi letali: “A nome del ministero dell’Interno, annuncio che non lasceremo le strade e garantiremo il rispetto della legge nel Paese” ha detto Kazakevich, aggiungendo che gli agenti di polizia “potranno usare, se necessario, equipaggiamenti speciali e armi letali“.
Stando ai dati forniti dall’organizzazione Viasna, 600 manifestanti sono stati arrestati “nelle proteste di ieri a Minsk e in altre città bielorusse. La stessa organizzazione, antigovernativa e sostenuta da una rete di associazioni sparse per il territorio bielorusso, registra inoltre centinaia di arresti arbitrari, con casi di violenze da parte degli agenti contro i dimostranti e torture in carcere avvenuti per tutto l’arco delle proteste.
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Crediti Foto: LaPresse