Interni/Politica
Omofobia e transfobia, le frasi shock di Giorgia Meloni e del suo governo
In occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia ricordiamo le dichiarazioni degli esponenti dell’attuale governo italiano, sempre in direzione ostinata e favorevole alla discriminazione delle persone lgbt+
Oggi, 17 maggio, si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia, riconosciuta dall’Unione europea e dalle Nazioni Unite nel 2004. Ma se da un lato c’è il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che come ogni anno spinge ad una «risposta di condanna unanime» contro l’intolleranza omotransfobica, esortando le istituzioni ad «elaborare efficaci strategie di prevenzione che educhino al rispetto della diversità e dell’altro», dall’altro c’è un governo di destra, quello di Giorgia Meloni, che si muove in direzione ostinata e favorevole, con lo stop delle trascrizioni all’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali e l’appoggio alle leggi anti-gay di Orban.
Di seguito alcune delle dichiarazioni più vergognose dei protagonisti di estrema destra in Italia, passati pericolosamente al comando.
LEGGI L’Omofobia. Quando il pregiudizio condiziona l’agire umano
Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio
«Sì alla famiglia naturale, no alla lobby LGBT! Sì all’identità sessuale, no all’ideologia gender!».
«L’ideologia dominante del politicamente corretto» a suo dire starebbe «distruggendo l’identità, la centralità della persona, le conquiste della nostra civiltà. Guardate l’ideologia gender. Se andate oltre gli slogan, vi accorgerete di come il vero obiettivo dell’ideologia gender non sia quello tanto decantato della lotta alle discriminazioni, e neanche quello del superamento delle differenze maschio-femmina. Il vero obiettivo non dichiarato, ma tragicamente evidente, è la scomparsa della donna e soprattutto la fine della maternità. L’uomo oggi può essere tutto, padre e madre, in un’ampia gamma che va dal femminile al maschile, mentre le parole più censurate dal politicamente corretto sono madre e moglie».
Ignazio La Russa, presidente del Senato
«Un figlio gay? Lo accetterei con dispiacere, è come se fosse milanista. Sono eterosessuale e sarei dispiaciuto perché sceglierebbe una strada diversa dalla mia».
«Noi non ce l’abbiamo con i gay, ma non è colpa nostra se siamo più machi che culi!».
Lorenzo Fontana, presidente della Camera
«Le famiglie gay? Non esistono».
«La famiglia naturale è sotto attacco. Vogliono dominarci e cancellare il nostro popolo. Per la Lega Nord la famiglia è una sola: uomo donna e figli».
«Il matrimonio è tra mamma e papà, le altre schifezze non le vogliamo sentire».
Matteo Salvini, vicepremier e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
«I bambini devono nascere e crescere come il buon Dio ha deciso, l’utero in affitto è bieco e volgare egoismo. Ma pensiamo al bambino: oltre all’egoismo del genitore pensiamo al bimbo. Se cresce con genitori o un genitore gay parte da un gradino più sotto. Parte con handicap».
Silvio Berlusconi
In merito al caso Luca Morisi: «Il caso politico non esiste. Stiamo sempre a parlare di lesbiche e gay. In fondo Morisi che ha fatto? Aveva solo il difetto di essere gay».
Antonio Tajani, vicepremier e Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
«Dalla parte dei bambini che hanno diritto ad avere un padre ed una madre».
«La famiglia va difesa ma una famiglia senza figli non esiste».
Sul DDL Zan: «Non c’è bisogno di una legge come questa perché già sono garantiti tutti i cittadini, siamo tutti uguali nessuno deve essere aggredito per nessun motivo, ogni essere umano ha diritto di esser libero di manifestare le proprie idee e le proprie tendenze senza danneggiare gli altri. Il nostro ordinamento già tutela tutti i cittadini. Non è il momento di creare temi divisivi come ius soli e legge Zan. Ora dobbiamo concentrarci nella lotta contro il Covid. Non mi pare che gli italiani si fermano per strada a parlare di ddl Zan o di Ius soli, gli italiani vogliono sapere quante vite umane riusciamo a salvare, quanti posti di lavoro riusciamo a creare e a salvare. Queste sono le priorità».
Carlo Nordio, ministro della giustizia
«Quando si parla di orientamento sessuale si dà una definizione spuria estremamente ambigua che minaccia di ritorcersi contro le intenzioni del legislatore» in riferimento al DDL Zan.
«Se una persona dicesse “io i pedofili li metterei tutti al muro”, sarebbe incriminabile in base al ddl Zan, perché la pedofilia è un orientamento sessuale. È un orientamento perverso, ma noi sappiamo che non c’è nulla di più volatile della concezione del sesso che noi abbiamo».
Luca Ciriani, Rapporti con il Parlamento
«Il matrimonio è soltanto quello tra un uomo e una donna, credo che l’obiettivo finale sia l’ottenimento dell’adozione e la possibilità di accedere alle tecniche di riproduzione assistita che ci vedono nettamente contrari».
Eugenia Roccella, ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità
«Il mio impegno nella prossima legislatura sarà quello di battermi, insieme agli amici della coalizione di centrodestra, per abolire o cambiare profondamente tutte le leggi approvate dalla sinistra che hanno ferito la famiglia».
«Penso al provvedimento sulle unioni civili che, va detto con chiarezza, di fatto apre alla stepchild adoption. Per la sinistra, leggi come questa portano verso il progresso; per noi, vanno verso la fine dell’umano».
Maria Elisabetta Alberti Casellati, ministro per le riforme istituzionali
«La famiglia non è un concetto estensibile. Lo Stato non può equiparare matrimonio e unioni civili, né far crescere un minore in una coppia che non sia famiglia. Le diversità vanno tutelate ma non possono diventare identità, se identità non sono».
Lucio Malan, presidente del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia al Senato
«Sulla Bibbia non vi è traccia di matrimoni egualitario, a detta del senatore di Fratelli d’Italia “c’è scritto di peggio ed in modo anche più esplicito. Non sui matrimoni ovviamente, a cui nessuno aveva pensato duemila anni fa. C’è scritto che l’omosessualità è un abominio, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento».
Daniela Santanché, ministro del turismo
«I generi sono due, maschile e femminile, come nella lingua italiana che, a differenza di altre, non ha il neutro. E questo vale anche per gli esseri umani: chi ha il pisello è un maschio, chi ha la vulva è una femmina. Punto. E da lì partiamo. Questa cultura gender sta mistificando quella che è la nostra natura e valori non negoziabili». Nei confronti di Vladimir Luxuria: «Se non vuole rimanere un maschio, si operi. Io non ci sto nel continuare a cambiare quella che è la natura… Non può andare sulla Rai».
Adolfo Urso, ministro Imprese e made in Italy
«L’ uomo di destra, se è omosessuale, non lo ostenta, lo vive come un fatto privato. Dentro An non siamo né razzisti né intolleranti, semplicemente è la cultura dell’ orgoglio gay, dell’esibizionismo, che non fa per noi».
Mogol, consulente per la cultura popolare presso il Ministero della Cultura
Contro il Festival di Sanremo 2023 «perché mi fa male. Bisogna dare positività per favorire l’evoluzione delle persone. I baci in bocca fra uomini? Non ce l’ho con gli omosessuali anzi, ma con questa promozione dell’omosessualità. Non voglio urtare la sensibilità di nessuno ma quello è un palco che promuove la musica, non effetti che cercano l’Auditel dimenticando la promozione della cultura popolare».
Claudio Borghi, senatore Lega
«Terzo giornalista che chiama per sapere se sono vaccinato… Finora sono stato gentile, al prossimo parte il vaffancu1o e la cancellazione dalla lista dei contatti. Perché questi eroi la prossima volta che intervistano un LGBT non gli chiedono se è sieropositivo e se fa profilassi?».
Maurizio Lupi, deputato
«Basta con questa omologazione, non è che il Parlamento europeo può dettare agli stati nazionali il concetto di famiglia. Le convivenze non possono essere in alcun modo equiparate alla famiglia o al matrimonio. Secondo, non ci deve essere l’equiparazione alla famiglia, il che significa no all’ adozione dei figli visto che i bambini hanno diritto ad avere una mamma e un papà. E infine non ci può essere la reversibilità della pensione».
Contro il DDL Zan: «Io da cattolico devo poter dire che la famiglia naturale è quella tra un uomo e una donna, questo non implica il fatto che non rispetto un’altra persona. Non posso rischiare che un giudice mi metta in galera per ciò che sto dicendo».
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Crediti Foto: SHUTTERSTOCK