Attualità
Giuseppe Conte, domani il premier al Quirinale per le dimissioni
L’ipotesi più probabile è il reincarico: tentativo di formare un “ter”
Conte e le dimissioni
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si recherà al Quirinale domani mattina, dopo il Cdm convocato per le 9:00. Il premier incontrerà Sergio Mattarella, per rassegnare le dimissioni. L’ipotesi più probabile, al momento, è un reincarico nel tentativo di formare un “Conte ter“. I capigruppo, di Camera e Senato, del Movimento 5 Stelle hanno spiegato la posizione del proprio partito:
“Il passaggio per il cosiddetto Conte ter è ormai inevitabile ed è l’unico sbocco di questa crisi scellerata. Un passaggio necessario all’allargamento della maggioranza. Noi restiamo al fianco di Conte, continueremo a coltivare esclusivamente l’interesse dei cittadini, puntiamo a uscire nel più breve tempo possibile da questa situazione d’incertezza che non aiuta. Dobbiamo correre sul recovery, seguire il piano vaccinazioni, procedere immediatamente ai ristori per le aziende più danneggiate dalla pandemia. Il MoVimento, insomma, c’è, ed è pronto a fare la sua parte”.
Nicola Zingaretti, segretario del “Partito Democratico”, ha voluto sottolineare come la crisi di governo non sia scaturita a causa dei democratici:
“Il Partito democratico non ha mai puntato, non punta e non vuole le elezioni politiche anticipate. Fatemi dire che in questi mesi alle nostre spalle il Pd è stato la forza che più si è spesa per evitare le elezioni, garantendo con uno spirito unitario e di responsabilità una buona qualità di governo. È stata la scelta di Renzi, con l’apertura della crisi che ha materializzato il rischio di scivolare verso le elezioni anticipate. Proprio perché non c’è stata la pazienza di salvaguardare il percorso di governo, tutte le posizioni si stanno irrigidendo. Questa è una situazione dalla quale noi dobbiamo uscire, ma è stata l’apertura della crisi che ha aperto quello che io giudico un rischio, che va in tutti modi evitato. Per evitarlo il Pd sta lavorando per garantire un governo che deve essere autorevole con una base parlamentare ampia e di forte impianto europeista”.
M5s e Pd, almeno fino a questo momento, hanno manifestato l’intenzione di stringersi intorno al premier, considerato insostituibile. Probabile, quindi, che Mattarella dia un nuovo incarico all’attuale premier.
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Crediti Foto: LaPresse